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Depero, Fortunato.

Pittore, scultore e letterato italiano. Appartenente alla generazione di Prampolini, Fillia, Dottori, Tato, diede vita con essi alla seconda fase del Futurismo. Nel 1914 redasse il manifesto del Motorumorismo plastico e l'anno seguente insieme a Balla, del quale fu allievo, il manifesto della Ricostituzione dell'universo futurista. Nel 1916 allestì a Roma la sua prima personale ed espose alcuni complessi plastici al Teatro Costanzi, ammirati da Diaghilev, che lo invitò a realizzare le scene e i costumi per Il canto dell'usignolo di Stravinskij. Nel 1917 ottenne un notevole successo negli Stati Uniti, e da allora le sue opere furono regolarmente acquistate dai maggiori collezionisti americani. Nel 1918 inaugurò a Roma i suoi Balli plastici con marionette, scene e costumi su musiche di Bartók, Casella e Malipiero. Nel 1925 presenziò all'Esposizione di Arti Decorative a Parigi e nel 1926 firmò il manifesto futurista dell'Aeropittura. Tra le opere di quel periodo citiamo Elasticità dei gatti, Prismi lunari, Iride nucleare di gallo, Treno partente dal sole. Nel 1929 partecipò alla celebre esposizione alla galleria Pesaro di Milano, che segnò praticamente l'inizio del secondo Futurismo. Invitato numerose volte ad importanti manifestazioni nazionali, quali la Biennale di Venezia o la Quadriennale di Roma, D. allestì un centinaio di personali. Le sue opere sono conservate nelle maggiori gallerie internazionali. Nel 1958 venne inaugurato a Rovereto un museo storico dedicato alla sua produzione che raccoglie, oltre a molti dipinti, realizzazioni teatrali, architettoniche e pubblicitarie. Nel 1962 venne organizzata a Milano la prima retrospettiva cui seguì, quattro anni dopo a Trento, una vasta mostra antologica. L'attività di D., che abbracciò molteplici campi, dimostra la varietà di interessi che caratterizzò sempre l'attività dell'artista. Tra le altre opere citiamo: Alpinismo, Disegno, Figura seduta ad un tavolo di caffè, Ballerina idolo, Gli automi, Pittura astratta. Tra gli scritti: Spezzature, Impressioni, Segni, Ritmi (1913), Depero futurista (1927), Numero unico Campari (1931) (Fondo, Trento 1892 - Rovereto, Trento 1960).