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Demo.

Presso gli antichi Greci, il popolo, il governo popolare. ║ La più piccola unità territoriale, in particolare presso gli Ioni. ● Encicl. - I d. sono ricordati già nelle leggi di Solone; con gli ordinamenti di Clistene (VI sec. a.C.), il d. divenne non soltanto la principale divisione territoriale dell'Attica, ma anche il fondamento della costituzione dello Stato. Era amministrato da un consiglio (bulé), formato dai rappresentanti delle dieci tribù (file) raggruppate nel d. stesso. Solo con il 18° anno di età si poteva diventare membro di un d.; l'appartenenza al d. conferiva la pienezza e l'uguaglianza dei diritti di ciascun membro. Il d. esercitò in origine una funzione di controllo sul potere dell'aristocrazia e di appoggio all'autorità regia; con il graduale prevalere della classe aristocratica, il d. venne escluso dalla partecipazione al potere e al governo. Solo l'arricchimento, dovuto soprattutto alle attività commerciali, consentì ai membri dei d. di ritrovare l'antico peso politico. L'istituzione cominciò a decadere a partire dalla fine del V sec. a.C. Nelle epoche successive essa fu idealizzata e rappresentata in forme divine, alle quali era tributato un particolare culto; ad Atene, per esempio, fu eretto nel corso del IV sec. a.C. un santuario del D. e delle Cariti. ║ Nella Costantinopoli del periodo bizantino, i d. erano suddivisioni amministrative della popolazione cittadina; i loro capi (democrati) erano nominati dall'imperatore e comandavano i contingenti della milizia civica reclutati nei d. stessi. I d. di Costantinopoli assunsero presto una fondamentale importanza politica, costituendo veri e propri partiti che presero i nomi di Azzurri e Verdi (termini in origine indicanti le due fazioni contrapposte all'interno del circo).