Poeta e filosofo armeno. Fondò e diresse
l'"Erkragund" (Il Globo) dal 1884 al 1888 e altre riviste che validamente
contribuirono alla rinascita letteraria e sociale del popolo armeno, affrontando
i più vari problemi di letteratura e filosofia, di politica e di
economia. Per lunghi anni professore di Letteratura alla Scuola centrale armena,
si dedicò alla poesia scrivendo versi che rivelano uno spirito tormentato
e sopraffatto da un amaro pessimismo. Negli ultimi anni si ritirò in un
completo isolamento e morì suicida (Costantinopoli
1851-1908).