Militare e uomo politico. Fedele ai Borboni, li seguì in Sicilia dopo la conquista napoleonica e si recò a combattere contro i Francesi. Dopo la Restaurazione fu nominato colonnello e comandante militare della Basilicata. Nel 1821 fece parte dello stato maggiore di Gabriele Pepe, ma al fallimento dei moti, abbandonata la causa liberale, fu reintegrato nei gradi come ministro di Polizia di Ferdinando II. Nel 1828 represse duramente la rivolta del Cilento e nel 1837 quella di Sicilia. Nel 1848 riparò in Francia, da cui tornò nel 1850, defilandosi però dalla scena politica (Barletta, Bari 1777 - Napoli 1861).