Scrittore e drammaturgo inglese. Le notizie
biografiche a suo riguardo sono estremamente lacunose e la prima informazione
certa risale al 1598, anno in cui appare menzionato come drammaturgo nella
compagnia del Lord Ammiraglio, ma non è escluso che la sua
attività teatrale fosse iniziata già in precedenza. Si è
inoltre a conoscenza di una sua polemica artistica con Ben Jonson, che lo aveva
ritratto nel
Poetaster come Demetrius Fannius "rivestitore di opere
drammatiche", cui
D. rispose con il
Satiromastix (1602), composto
in collaborazione con J. Marston. A causa di una condotta di vita piuttosto
sregolata, tra il 1613 e il 1619 fu in prigione per debiti. A
D. furono
attribuiti 44 drammi (molti dei quali sono andati perduti) per la stesura dei
quali non disdegnò di lavorare in comune con altri autori. Frutto di
collaborazione furono tra gli altri:
Attenzione a nord! e
Attenzione a
ovest! (con John Webster, 1607);
La vergine martire (con Philip
Massinger, 1622),
La strega di Edmonton (con John Ford, 1628). Totalmente
sue furono invece le opere teatrali:
La vacanza del calzolaio (1599),
commedia ambientata fra gli artigiani londinesi, che narra le vicissitudini di
un calzolaio che verrà nominato sindaco;
Il vecchio Fortunato
(1602), rielaborazione della leggenda di un vecchio mendicante che, fra diverse
alternative offerte a lui dalla dea Fortuna, scelse il denaro senza però
ottenere la felicità;
Se non riesce bene il diavolo ci ha messo la
coda (1610) e
Troviamoci a Londra. Suo capolavoro teatrale viene
riconosciuta
La meretrice onesta (I parte con Th. Middleton, 1604; II
parte, 1630), storia di una prostituta redenta da un amore sincero e poi
nuovamente traviata ad opera del medesimo uomo. La caratterizzazione dei
personaggi e lo spessore drammatico rende quest'opera uno dei maggiori esempi
del teatro inglese non shakespeariano. Scrittore colorito e pittoresco,
D. si propose di ritrarre l'ambiente, la vita sociale e i costumi della
Londra popolana del suo tempo, con esiti di grande bellezza e di realismo.
D. fu autore di valore anche come prosatore e libellista, ricordiamo:
L'anno meraviglioso, una descrizione della peste che colpì Londra
nel 1603, su toni che anticiparono De Foe;
I sette peccati capitali di
Londra (1608), critica ai costumi sociali corrotti della società
londinese; il
Sillabario dello stolto (1609), sorta di manuale
d'istruzione per provinciali desiderosi di inserirsi nella vita mondana
londinese, espediente artistico per esprimere una satira pungente sulle
abitudini della buona società (Londra 1570 circa - 1632).