Scrittore e poeta inglese. Dall'insieme della sua
produzione emerge la sua idea del lavoro letterario, costituito sia
dall'esperienza creativa sia dalla paziente interpretazione e comprensione delle
esperienze altrui. Al suo studio assiduo dobbiamo infatti lavori monografici,
antologie di poesie e racconti altrui - spesso per bambini- fra cui:
Stories
from the Bible (1930),
Early One Morning (1935),
Animal
Stories (1939). Quando si poté permettere una dedizione completa alla
scrittura,
D. privilegiò la poesia in un'ampia produzione (oggi
edita nei 18 volumi dei
Collected poems) che raccolse l'influenza di un
mondo letterario apparentemente senza confini, in cui si possono riconoscere
Shakespeare, come Poe, le Brontë come Blake. A tale immenso serbatoio
potevano attingere le "furibonde fantasie", coniugandosi alla sua
sensibilità per l'immaginario infantile. Fra le altre, ricordiamo le
raccolte:
Canti d'infanzia (1902),
Gli ascoltatori (1912),
Il
fuggitivo (1933),
Memoria (1938),
Il vetro ardente (1945),
O bella Inghilterra (1953). Anche nella produzione narrativa ritorna la
familiarità con il mondo dei bambini, coi suoi fantasmi e le sue visioni
ora spaventose ora gaie, nelle avventure fiabesche del romanzo
Henry
Brocken (1904) o nei numerosi racconti
L'indovinello, Il signor pesce, Le
tre scimmie reali, Soffia il vento. Un intreccio reale, una trama al di qua
del fantastico è riconoscibile solo in due romanzi:
Il ritorno
(1910) e
Memorie di una donna in miniatura (1921). Quest'ultimo,
narrazione impietosa e in prima persona della progressiva esclusione di una
donna nana da una vita normale, è stato considerato il suo capolavoro,
benché in realtà soffra del limite di un certo manierismo mimetico
proprio per l'eccessiva identificazione nella protagonista. Tutta la
sensibilità e l'amore per i racconti tradizionali,
folk-tales,
emergono ancora nella raccolta
Narrati di nuovo e nell'ampia antologia
Letture (Charlton, Kent 1873 - Twickenham, Middlesex 1956).