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De consolatione philosophiae.

(La consolazione della filosofia). Trattato filosofico in cinque libri, composto tra il 523 e il 524 da Boezio, mentre si trovava in carcere. Scritto nella forma mista di prosa e di poesia, consiste in un immaginario dialogo tra l'autore e la filosofia. La filosofia appare a Boezio come una donna che lo illumina sul vero valore della fortuna avversa che, allontanando gli uomini dai beni terreni, li porta a considerare e amare la verità, la virtù e Dio, somma verità e sommo bene. La filosofia dimostra come sia apparente l'ingiustizia nella distribuzione di bene e male in quanto Dio sa tutto e provvede e remunera secondo i meriti. Riguardo alla prescienza divina, Boezio afferma che essa non elimina il libero arbitrio dell'uomo poiché non è conoscenza anteriore ma visione in un eterno presente. L'opera ebbe una grande diffusione in tutto il Medioevo ed esercitò un influsso considerevole su tutta la filosofia cristiana cattolica e sulla letteratura.