(Del cittadino). Opera di Th. Hobbes, pubblicata per
la prima volta a Parigi nel 1642 e nell'edizione definitiva a Londra nel 1651.
Parte di una trilogia di scritti filosofici (insieme a
De corpore e
De
homine), tratta dei problemi morali, del diritto, della società, dei
compiti del sovrano e della necessità che anche l'autorità
ecclesiastica si adegui all'autorità civile. Ispirandosi al
Principe di Machiavelli, in base alla sua visione materialistica e
meccanicistica Hobbes delinea in quest'opera l'ascesa dell'uomo da un primitivo
stato naturale (
homo homini lupus) alla condizione di membro della
società, da lui raggiunto, secondo il filosofo, non perché fornito
di innato senso sociale, ma per puro timore degli altri uomini e, in
particolare, perché desidera realizzare il proprio bene.