Uomo politico irlandese. Professore di Matematica,
aderì alla Lega gaelica e ai Volontari irlandesi. Per aver partecipato
attivamente all'insurrezione della Pasqua del 1916 venne condannato a morte, ma
l'anno successivo gli fu concessa l'amnistia. Presidente dell'organizzazione
irredentista Sinn Fein (Noi stessi) fu nuovamente incarcerato, riuscendo
però a fuggire nel 1919 e rifugiandosi negli Stati Uniti, dove assunse il
controllo del Governo rivoluzionario. Contrario al Trattato di Pace con la Gran
Bretagna, firmato nel 1921,
D. si adoperò per appoggiare la
resistenza repubblicana negli anni della guerra civile e, nel 1923, fondò
un partito repubblicano estremista di opposizione, il Fianna Fail (Feniani
d'Irlanda). Alla guida del partito, che vinse le elezioni del 1932,
D.
ricevette l'incarico di primo ministro. Il suo Governo fu caratterizzato da una
decisa rottura con la Gran Bretagna, che causò una vera e propria guerra
economica, ma che trovò consenziente la grande maggioranza della
popolazione irlandese. A partire dal 1938, tuttavia, i rapporti con la Gran
Bretagna migliorarono e la politica di
D. si fece più moderata,
ispirata a un programma economico di tipo autarchico e volta a un disegno di
riorganizzazione interna. Mantenuta la neutralità del Paese durante la
seconda guerra mondiale,
D. restò al potere fino al 1948, per
ritornarvi poi nel 1951. Sconfitto nel 1954 e di nuovo primo ministro tre anni
dopo, fu eletto presidente della Repubblica nel 1959 e ancora nel 1966,
rimanendo in carica fino al 1973, quando si ritirò dalla vita politica
(New York 1882 - Dublino 1975).