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De Leon, Daniel.

Avvocato, sindacalista e uomo politico statunitense. Figlio di un medico dell'esercito coloniale olandese, visse i primi anni nell'isola di Curaçao; in seguito si trasferì in Europa per terminare gli studi superiori e poi negli Stati Uniti, dove nel 1878 si laureò in Legge alla Columbia University; per alcuni anni fu docente di Diritto internazionale nella medesima università. Ritiratosi dall'insegnamento nel 1886, si dedicò agli studi sociali, approfondendo la conoscenza del Marxismo e traducendo opere di Marx, Engels, Kautsky, Bebel e Sue. Parallelamente si impegnò nell'attività politica, aderendo nel 1890 al Socialist Labor Party in cui assunse funzioni di crescente importanza. Dal 1892 alla morte, fu editore e direttore del periodico "The People" mediante il quale elaborò e diffuse le sue idee e posizioni nell'ambito del composito e spesso frammentario mondo delle sinistre statunitensi. Affermò sempre la necessità di un movimento centralizzato degli operai. Avendo una visione delle istituzioni politiche come strutture a puro carattere economico e, conseguentemente, dello Stato come un organo coercitivo di classe, era approdato ad un deciso rifiuto del riformismo e alla convinzione della necessità di rovesciare il capitalismo attraverso l'organizzazione di massa dei lavoratori. Nel 1895 D. riuscì ad organizzare col partito la Socialist Trade and Labor Alliance, una federazione di sindacati basata su un programma socialista molto avanzato. Nel 1899, in seguito a polemiche ed accuse rivolte a D. di dottrinarismo e dirigismo, un settore del Socialist Labor Party si staccò dando vita all'American Socialist Party (ASP). Ciò non impedì, alcuni anni dopo, una collaborazione fra le due formazioni nel Congresso di Chicago da cui nacque la IWW (Industrial Workers of the World) fortemente voluta da D. che riteneva fondamentale che il movimento operaio non si limitasse a rivendicazioni di tipo economico ma le saldasse ad un'azione politica. Quando egli, inseguito, lasciò questa organizzazione per fondarne un'altra, non esitò a teorizzare l'azione diretta e intransigente del proletariato in vista del rovesciamento del sistema capitalistico. Fra le sue opere, numerose ma di natura essenzialmente propagandistica, ricordiamo: La questione del sindacalismo (1903) e La ricostruzione socialista della società (1905) (Curaçao 1852 - New York 1914).