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De Filippo, Peppino.

Attore e commediografo italiano. Fratello di Eduardo e di Titina, iniziò con loro la sua carriera artistica, lavorando nella compagnia di Eduardo Scarpetta, per poi fondare insieme ai fratelli la compagnia I De Filippo. Dotato di una comicità esilarante, legata ai lazzi e alle farse della tradizione napoletana, portò il suo contributo all'attività della compagnia, realizzando alcune commedie, spesso atti unici, che prendevano vita proprio in scena, grazie alle sue qualità di improvvisatore e alla sua abilità nel creare macchiette burlesche: Tutti uniti canteremo (1931), Don Rafele, 'o trumbone (1931), A Coperchia è caduta una stella (1932), Non è vero, ma ci credo (1942). Nel 1945 uscì dalla compagnia del fratello Eduardo per fondarne una propria, con l'intento di rinnovare il teatro comico italiano. In realtà D. propose sempre un teatro dialettale, di chiara matrice napoletana, basato sull'improvvisazione (più che su una precisa redazione scritta) sulla gestualità caricaturale e sulla plasticità facciale proprie di una maschera, non sempre in grado di rendere completamente la psicologia dei personaggi. Le sue commedie risultano difficili da rappresentare, al di là della sua personale interpretazione. Celebri sono: Quelle giornate (1946), Quel bandito sono io (1947), Quel piccolo campo (1948), Gennarino ha fatto il voto (1950), Pranziamo insieme (1951), I migliori sono così (1952), Un pomeriggio intellettuale (1954). Con le Metamorfosi di un suonatore, nel 1963, seguendo il suo programma artistico, riuscì a riportare sulla scena l'originaria tradizione della Commedia dell'arte, recuperando canovacci di antichi comici napoletani; questa operazione filologica gli permise di ottenere un grande riconoscimento a Parigi, al Théâtre des Nations. Fedele alla tradizione teatrale più schiettamente popolare è anche lo spettacolo Don Felice affamato fra un invito a pranzo, un amico scultore e due poveri in campagna (1966), che raccoglie tre vecchi atti unici sul tema della fame, il cui comune protagonista, Don Felice, è la trasposizione in chiave moderna della celebre maschera di Eduardo Scarpetta, Felice Sciosciammocca. Lavorò anche nel cinema, esordendo come attore, accanto al fratello Edoardo nel film Tre uomini in frak (1932) di M. Bonnard. In seguito si segnalò come interprete di numerose commedie al fianco di Totò (Totò, Peppino e...la malafemmina, 1956) e in alcuni film di F. Fellini (Luci del varietà, 1951; Boccaccio '70, 1961) (Napoli 1903 - Roma 1980).
Peppino De Filippo