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Dayan, Moshe.

Generale e uomo politico israeliano. Fu allievo del generale inglese O. Wingate presso l'Istituto britannico per ufficiali superiori, in Inghilterra. Ritornato in Palestina, nel 1939 fu arrestato dalle autorità inglesi per attività illecita; rimase in prigione fino al 1941, quando si unì ai Britannici per combattere le truppe francesi aderenti al Governo di Vichy. Durante tali combattimenti D. perse l'occhio sinistro. Conclusa la seconda guerra mondiale, D. entrò a far parte dell'associazione dell'Haganah (organizzazione militare ebraica) e, allo scoppio del primo conflitto armato fra Israeliani e Paesi arabi (1948), ebbe il comando di alcune unità armate sul fronte siriano. Nel 1953 fu nominato capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano, dopo aver dato prova delle sue qualità di diplomatico e di uomo politico come membro della Commissione di armistizio israelo-giordana. Durante il conflitto arabo-israeliano del 1956, in una sola settimana riuscì a conquistare l'intera penisola del Sinai e a raggiungere la zona del Canale di Suez. A causa dei contrasti con i governanti del suo Paese, nel 1958 D. diede le dimissioni da capo di Stato Maggiore e abbandonò l'esercito. Iscritto al Partito Mapai, assunse posizioni intransigenti e nazionalistiche, specialmente dopo aver ottenuto il ministero dell'Agricoltura (1959). Dimessosi per disaccordi con il nuovo premier Eshkol, nel 1967 fu nominato ministro della Difesa; grazie al prestigio di cui godeva, fu comandante supremo durante la guerra dei Sei Giorni (1967) e durante la guerra del Kippur (1973). Con il nuovo Governo di coalizione capeggiato da I. Rabin (1974) D. venne sostituito al ministero della Difesa da Shimon Perez. Nel 1977 entrò a far parte del Governo presieduto da Begin, con l'incarico di ministro degli Esteri, e subito conseguì un'importante vittoria diplomatica, ottenendo dal presidente americano Carter la conferma del rapporto speciale tra gli Stati Uniti e Israele. Nonostante ciò, la sua posizione all'interno della compagine governativa vacillò sempre più. Isolato politicamente, rassegnò le dimissioni nel 1981. Nel 1981 venne eletto al Knesset (Degania 1915 - Tel Aviv 1981).
Moshe Dayan