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Day-Lewis, Daniel.

Attore inglese. Frequentata la Bedales School di Londra e i corsi di recitazione del British Old Vic Theatre, esordì nel cinema nel 1971 nel film Domenica, maledetta domenica di John Schlesinger, dedicandosi contemporaneamente al teatro, per cui interpretò i grandi classici con la Royal Shakespeare Company e il National Theatre. Tornò al grande schermo con un piccolo ruolo nel film Gandhi (1982) di Richard Attenborough. Uomo raffinato e colto, sul set perfezionista fino all'estremo, con le pellicole successive rivelò al grande pubblico tutto il suo talento e soprattutto il suo particolare metodo di recitazione che prevede l'immedesimazione totale con il personaggio interpretato. Tra i film più belli in cui recitò ricordiamo: Camera con vista (1985) di James Ivory; My beautiful laundrette (1985) di Stephen Frears; L'insostenibile leggerezza dell'essere (1988) di Philip Kaufman; Il mio piede sinistro (1989) di Jim Sheridan, con cui vinse il premio Oscar come miglior attore protagonista; L'ultimo dei mohicani (1992) di Michael Mann; Nel nome del padre (1993) di Jim Sheridan; L'età dell'innocenza (1993) di Martin Scorsese; La seduzione del male (1996) di Nicholas Hytner; The boxer (1997) di Jim Sheridan; Gangs of New York (2002) di Martin Scorsese; The ballad of Jack and Rose (2005) di Rebecca Miller, moglie di D. nonché figlia del grande scrittore Arthur Miller (n. Kensington 1957).