Pittore francese. Formatosi all'Accademia di S.
Luca, entrò nello studio di Vien, che con la sua arte annunciava
già una reazione alla pittura manierata del Settecento. Nel 1766 fu
allievo all'Accademia reale e nel 1774 vinse il Prix de Rome. Nel 1775 si
recò a Roma, dove ebbe contatti con i teorici del Neoclassicismo, quindi
in Emilia, dove si interessò alla pittura bolognese (Carracci, Reni).
Tornato a Parigi nel 1781, iniziò a dipingere quadri in stile
neoclassico. Giacobino accanito, durante la Rivoluzione collaborò con
Robespierre. Successivamente divenne il pittore ufficiale di Napoleone (celebre
il quadro che lo rappresenta a cavallo nella traversata del San Bernardo). Nel
1816 Luigi XVIII lo fece esiliare come regicida, essendosi egli pronunciato,
alla Convenzione, in favore della condanna a morte di Luigi XVI. Passò
gli ultimi anni della sua vita in Belgio, dove continuò a dipingere. Tra
le sue numerose opere, per lo più ispirate all'antichità classica
o a momenti storici a lui contemporanei interpretati secondo le modalità
dell'arte classica, ricordiamo:
Il dolore di Andromaca (1783),
Il
giuramento degli Orazi (1784),
Gli amori di Paride ed Elena (1788),
Morte di Marat (1793),
Il ratto delle Sabine (1799),
La collera
di Achille,
Amore e Psiche (1817),
Marte disarmato da Venere
(1824) e il ritratto di
Madame Récamier (Parigi 1748 - Bruxelles
1825).