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Danubio.

Fiume (2.860 km) dell'Europa centrale. È il secondo fiume in Europa per lunghezza, superficie del bacino e portata media dopo il Volga. Nasce in Germania, nella Selva Nera, dall'unione di Brigach e Breg e sbocca con foce a delta nel Mar Nero, al confine tra Romania e Ucraina. Il fiume percorre i territori di otto Stati: Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Jugoslavia, Romania, Bulgaria e Ucraina. Bagna numerose città (tra le quali sono comprese tre capitali: Vienna, Budapest e Belgrado) e ospita sulle sue rive parecchi porti (tra i più importanti Reni, Izmail, Budapest, Linz, Belgrado, Ratisbona). Dalle Alpi riceve numerosi affluenti di destra: Iller, Lech, Isar, Inn. Il suo regime assume nel primo tratto un carattere nettamente alpino, con magre durante l'autunno e l'inverno e periodi di piena in maggio e durante i mesi estivi. La valle, stretta nei pressi della Selva Boema, si allarga nelle pianure alluvionali fino al grande bacino di Vienna; qui è il punto di confluenza con la Morava. Oltrepassata la città di Bratislava, il D. si divide in tre rami: quello fondamentale segna il confine slovacco-ungherese; il secondo, che prende il nome di Malj Dunaj, è affluente del Vah, che poi si getta a sua volta nel D. a Komárno; il terzo, il Mosoni Duna, scorre in territorio ungherese e confluisce nel Rába. Superata la gola di Visegrad, il fiume giunge a Budapest e successivamente attraversa la pianura ungherese, percorrendo in essa 300 km e ricevendo da sinistra le acque del Tibisco, da destra quelle della Sava, della Drava, della Morava serba; in questo tratto il suo regime è più irregolare che nel bacino di Vienna ed è caratterizzato da piene primaverili e magre estive, dovute all'evaporazione delle acque. Al confine romeno si restringe per affrontare il passaggio tra i monti serbi e le Alpi Transilvaniche, mediante una vallata dalla quale esce attraverso la gola delle Porte di Ferro. Di qui il D. fa il suo ingresso nella pianura romena, dove riceve l'apporto di parecchi fiumi (Jiu, Olt, Arges, Ialomita, Siret, Prut, Iskar, Jantra). Quindi si avvia verso la foce, segnando il confine tra Romania e Ucraina. Nel tratto finale del suo corso, però, il regime del fiume muta di nuovo e torna a essere alpino. Il delta (bocche del D.) ha un'estensione di 3.750 kmq ed è per lo più occupato da paludi e lagune che ostacolano la navigazione, possibile solo nel ramo di Sulina, se dragato. Le sue acque sono utilizzate per produrre energia elettrica. La navigazione del D., fondamentale per le comunicazioni tra l'Europa centrale e il Mar Nero, fu dichiarata libera con il Trattato di Parigi del 1856, contro la pretesa dell'Austria di consentirla solo agli Stati percorsi dal fiume; attualmente è invece regolamentata dai trattati stipulati dalla Convenzione di Belgrado (18 agosto 1948) alla quale presero parte soltanto i Paesi rivieraschi, che si riservarono il controllo del fiume: gli accordi non sono però riconosciuti dalle potenze occidentali.
Scorcio del Danubio a Budapest