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Danilevskij, Nikolaj Jakovlevič.

Teorico politico russo. Valendosi della propria preparazione scientifica, acquisita all'università di Pietroburgo dove aveva seguito corsi di Biologia, e richiamandosi alle teorie darwiniane, elaborò una sociologia slavofila (V. PANSLAVISMO). Applicando il concetto darwiniano della lotta per l'esistenza, volle imprimere al nazionalismo russo un carattere scientifico e teorizzò così il nazionalismo biologico. Secondo la sua concezione, la storia è storia di popoli singoli, ogni tipo storico, come avviene per qualsiasi specie, è autonomo e gli elementi costitutivi di una civiltà non si trasmettono a un'altra se non per influenze puramente esteriori; la Russia e il mondo slavo non hanno niente in comune con l'Europa occidentale e con la sua civiltà, per cui alla collaborazione si deve inevitabilmente sostituire la lotta per il predominio. Nel 1870, pubblicò il saggio La Russia e l'Europa, in cui sostenne che al ciclo di civiltà romano-germanica sarebbe succeduto quello slavo e ipotizzò una lunga guerra tra la Russia e le altre Nazioni europee, destinata a culminare nell'unione di tutti i popoli slavi e nell'estensione della loro potenza sull'Europa centrale e su gran parte dell'Impero turco (Orlov 1822 - Tiflis 1885).