Teorico politico russo. Valendosi della propria preparazione
scientifica, acquisita all'università di Pietroburgo dove aveva seguito
corsi di Biologia, e richiamandosi alle teorie darwiniane, elaborò una
sociologia slavofila (V. PANSLAVISMO). Applicando
il concetto darwiniano della lotta per l'esistenza, volle imprimere al
nazionalismo russo un carattere scientifico e teorizzò così il
nazionalismo biologico. Secondo la sua concezione, la storia è storia di
popoli singoli, ogni tipo storico, come avviene per qualsiasi specie, è
autonomo e gli elementi costitutivi di una civiltà non si trasmettono a
un'altra se non per influenze puramente esteriori; la Russia e il mondo slavo
non hanno niente in comune con l'Europa occidentale e con la sua civiltà,
per cui alla collaborazione si deve inevitabilmente sostituire la lotta per il
predominio. Nel 1870, pubblicò il saggio
La Russia e l'Europa, in
cui sostenne che al ciclo di civiltà romano-germanica sarebbe succeduto
quello slavo e ipotizzò una lunga guerra tra la Russia e le altre Nazioni
europee, destinata a culminare nell'unione di tutti i popoli slavi e
nell'estensione della loro potenza sull'Europa centrale e su gran parte
dell'Impero turco (Orlov 1822 - Tiflis 1885).