Filosofo e storico della filosofia. Discepolo del
pedagogista positivista Roberto Ardigò, è stato a lungo ordinario
di Storia della filosofia all'università di Milano. È stato
assertore di una filosofia antiteorica e antimetafisica, volta a un impegno
pratico, da lui definita "trascendentalismo della prassi": posta infatti
l'impossibilità di conoscere l'intenzionalità dell'Universale, non
resta che assumere un impegno pratico per il quale l'indagine teoretica non
può essere che uno strumento. Ha diretto la "Rivista critica di storia
della filosofia", da lui stesso fondata nel 1946, ed è autore di varie
opere. Tra i suoi studi di maggior rilievo ricordiamo:
Scoto Eriugena
(1941),
Valori cristiani e cultura immanentistica (1944),
La
storiografia filosofica antica (1950),
Giovanni di Salisbury (1951),
Il pensiero occidentale (1960),
La dialettica in Marx (1965). Nel
triennio 1975-78 ha diretto la stesura di una
Storia della Filosofia in
10 volumi (Montecchio Maggiore, Vicenza 1914 - Milano 1992).