Opera lirica di Arnold Schönberg rappresentata
a Francoforte sul Meno nel 1929. Il libretto porta il nome di Max Blonda, ma
sembra che sotto tale pseudonimo si nascondesse la moglie del musicista. La
composizione rappresenta, nella storia del teatro musicale, la prima opera
interamente dodecafonica e ha perciò un grande interesse storico. Viene
narrata la vicenda di due coniugi che, tornando da un ricevimento, conversano
relativamente alla serata trascorsa. Il marito parla con entusiasmo di una donna
presente alla festa. La donna, gelosa, manifesta con toni eccessivi la sua
ammirazione per un giovane tenore conosciuto al ricevimento e si finge
innamorata del cantante; quando quest'ultimo le telefona, il marito ammette di
essere a sua volta geloso. La pace torna fra i coniugi; essi si incontrano di
nuovo con il tenore e la donna per assistere alla rappresentazione di un'opera.
Ma già a questo secondo incontro ciascuna delle due coppie ritiene che i
comportamenti dell'altra seguano convenzioni ormai superate; di qui prende
spunto la battuta finale: "Queste cose cambiano da oggi a domani".