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MEDICINA - PREVENZIONE - TUMORI DEL DISTRETTO CERVICO-FACCIALE

INTRODUZIONE

Costituiscono un ampio gruppo di neoplasie frequenti nei Paesi industrializzati, ma presenti in larga misura anche nel Sud-Est Asiatico.
Originano dall'epitelio delle strutture anatomiche comprese nel distretto testa e collo e come tali istologicamente sono dei carcinomi di tipo epidermoidale. Sono tumori molto diversi tra loro considerando la complessa anatomia della testa.
Vengono diagnosticati soprattutto oltre i 40 anni di età tranne che per i tumori delle ghiandole salivari e del rinofaringe che possono insorgere in età più giovanile.
Prevalgono nel sesso maschile (3-4:1). La loro incidenza, tuttavia, rispetto ad altri tumori non è in aumento negli ultimi 30 anni, anche se riconoscono come possibili cause il fumo o il tabacco in comune con altri tumori, quale per esempio il carcinoma polmonare, invece in netto aumento.
I principali fattori responsabili sarebbero l'uso prolungato del tabacco o di alcool per i carcinomi epidermoidali del naso, della bocca, della laringe-faringe.
In determinate zone dell'Asia il carcinoma rinofaringeo costituisce spesso la forma tumorale prevalente, mentre il tumore delle ghiandole salivari è poco comune in tutti i Paesi.
Nei Paesi occidentali il carcinoma della cavità orale rappresenta circa il 7% di tutti i tumori del sesso maschile, mentre nel sesso femminile la sua frequenza è inferiore; è spesso preceduto da uno stato precanceroso: come per esempio la leucoplachia (spessa placca bianca) o la eritroplasia (zona di iperplasia vellutata di colore rosso).
I carcinomi del distretto cervico-facciale sono ben controllabili se diagnosticati in fase iniziale: spesso, invece, molti pazienti ricorrono al medico soltanto quando la malattia è già ad uno stadio avanzato.
La diffusione di questi tumori è prevalentemente locale ai linfonodi regionali del collo (sottomentonieri, sottomandibolari, giugulari e scalenici).
Si distinguono a seconda della sede.

NEOPLASIE DEL CAVO ORALE

Comprendono i tumori delle labbra, della lingua, delle gengive, delle pareti interne del cavo orale e del palato duro.
Sono prevalentemente carcinomi squamocellulari, frequenti dopo i 45 anni di età, legati in larga misura al danno locale del fumo di sigarette, all'azione traumatica e continua della pipa nei fumatori più accaniti. La diagnosi è clinica; sono trattati con chirurgia, in qualche caso con la radioterapia.

NEOPLASIE DELL'OROFARINGE

Comprendono i tumori della base della lingua, delle tonsille, del palato molle e della parte superiore della faringe. Anche qui prevalgono le forme squamocellulari (95%), rari i linfomi delle tonsille (5%). La diagnosi è clinica e si avvale della laringoscopia in anestesia locale o a volte generale. La terapia è radiante data la buona radiosensibilità, in qualche caso chirurgica, forma che per tumori estesi ha esiti invalidanti.

NEOPLASIE DELL'IPOFARINGE

Sono rare: prevalgono le forme squamocellulari.
I tumori allo stadio iniziale si presentano come piccole masse ben delimitate, man mano che si accrescono infiltrano i muscoli della faringe o i tessuti molli del collo, sino ad evidenziarsi come masse palpabili in sede latero-cervicale.
Vengono trattate con radioterapia in pochi casi associata alla chirurgia.

NEOPLASIE DEL RINOFARINGE

Sono tumori molto rari. Più frequenti nei Cinesi e tra questi nei soggetti di sesso maschile di età inferiore ai 30 anni. Anatomicamente l'orofaringe è una zona compresa tra le cavità nasali.
Prevalgono i carcinomi (80%) e i linfomi (10%).
Clinicamente si presenta come una massa che può causare ostruzione nasale, epistassi (sangue dal naso) a volte associata ad otite media e in qualche caso dolore.
La terapia è essenzialmente radiante non essendo possibile intervenire in questa sede chirurgicamente.

NEOPLASIE DEL VESTIBOLO NASALE, CAVITÀ NASALI E SENI PARANASALI

Anche questi sono tumori molto rari con una incidenza annua di 1/100.000.
I tumori del vestibolo sono essenzialmente cancri cutanei, basocellulari e degli annessi cutanei.
I tumori invece delle cavità e dei seni sono forme squamocellulari e possono interessare anche le ghiandole salivari minori.
Si riscontrano anche se molto raramente i melanomi o linfomi, tumori del nervo olfattorio (estesioneuroblastoma del nervo olfattorio), sarcomi dei tessuti molli e del tessuto osseo (condrosarcoma, osteosarcoma).
Clinicamente si evidenziano come piccole masse con disturbi da compressione.
La terapia è radiante, per tumori piccoli è possibile l'asportazione chirurgica.
Carcinoma delle cavità nasali

CHEMODECTOMI

Sono tumori rari a carico dei corpi glomici: strutture nervose variamente distribuite nel distretto cervico-cefalico (glomo carotideo dell'osso temporale, fossa giugulare, distribuiti lungo il decorso di alcuni nervi).
Rari prima dei 20 anni prevalgono nel sesso femminile e vengono trattati chirurgicamente e nei casi più avanzati con la radioterapia.
TUMORI DELLE GHIANDOLE SALIVARI MAGGIORI (PAROTIDE, GHIANDOLE SOTTOMASCELLARI) Rappresentano circa il 3-4% di tutte le neoplasie della testa e del collo.
Si distinguono forme benigne e maligne.
Interessano soggetti di età superiore ai 55 anni.
Tra tutte le tumefazioni a carico della parotide il 25% sono maligne mentre per le ghiandole sottomandibolari la malignità è più elevata (circa il 50%).
I tumori benigni della parotide vengono anche definiti tumori misti. Le forme maligne della parotide si accrescono rapidamente infiltrando il settimo nervo cranico, i muscoli e l'osso mandibolare, diffondendosi lungo le guaine nervose con frequenti metastasi linfonodali.
I tumori maligni delle ghiandole sottomandibolari infiltrano la mandibola, i muscoli e, negli stadi più avanzati, infiltrano la lingua, la cavità orale e l'ipofaringe.
Clinicamente si presentano come masse irregolari dure e fisse a livello dell'angolo mandibolare (per la parotide) o sottomandibolare (per la ghiandola sottomandibolare), lievemente dolenti che possono accrescersi all'interno deformando la cavità orale.
La diagnosi è clinica e si avvale dell'esame citologico mediante agoaspirato e dell'Ecotomografia.
Tuttavia solo l'asportazione chirurgica con successivo esame istologico pone la diagnosi di certezza.
La terapia per questi tumori nelle fasi iniziali è chirurgica, associata alla radioterapia nelle fasi più avanzate. A volte è necessaria la radioterapia pre-operatoria per ridurre la massa tumorale e renderla suscettibile all'asportazione, considerando le particolari strutture anatomiche, nervose e vascolari proprie di questa sede.
Questi tumori possono recidivare facilmente: la sopravvivenza secondo alcuni autori è del 50%, migliora se trattamento chirurgico e radiante vengono associati.