Storico e letterato italiano. A Torino si
adoperò per collegare l'azione dei liberali toscani con quella di Cavour
e nel 1859 partecipò alla campagna militare in atto. Tornato a Firenze,
ebbe diversi incarichi, nonché la direzione del giornale "La Nazione".
Nel 1860 occupò la cattedra di Letteratura italiana all'università
di Pisa, succedendo a De Sanctis. Studioso e sicuro conoscitore della
letteratura e delle tradizioni popolari, fu caposcuola del metodo storico
applicato alle indagini letterarie. Collaborò assiduamente alla "Nuova
Antologia" e al "Fanfulla della domenica" e in qualità di storico scrisse
una serie di profili di personaggi. Fu senatore e sindaco di Pisa. Tra le opere
citiamo: la raccolta delle opere di Campanella
Opere scelte e annotate
(1854),
Origini del Teatro italiano (1877),
La poesia popolare
italiana (1878) (Pisa 1835 - Firenze 1914).