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Crotone.

Città della Calabria orientale, capoluogo della provincia omonima, posta a 8 m s/m. sulla costa ionica, alla destra della foce dell'Esaro. 59.630 ab. CAP 88074. ● Econ. - L'agricoltura, praticata nell'entroterra, produce cereali, barbabietole da zucchero, agrumi, olive, uva, ortaggi e frutta. Importanti industrie metallurgiche, meccaniche, chimiche, alimentari, del legno e della ceramica. Attivo anche il commercio, che si avvale di un porto potenziato con moderne attrezzature, come pure della posizione felice della città sul mare e su una delle principali direttrici del traffico attraverso la Calabria. Rinomato centro balneare. ● St. - Di origini antichissime, venne fondata da coloni Achei e Corinzi nel 743 o nel 710 a.C. e rimase per molto tempo sotto l'influenza della vicina Sibari. Alleata di Sparta, si giovò del sua appoggio per estendere il proprio territorio. Il suo espansionismo, che aveva portato alla fondazione delle colonie di Caulonia e Scillezio, provocò lo scontro con Locri nel 548-545 a.C. e la successiva sconfitta. Nei decenni successivi C. si risollevò su tutti i fronti; Pitagora, ai cui insegnamenti si ispirò il governo oligarchico della città, vi tenne la sua scuola per un ventennio. Nel 510 a.C., dopo aver sconfitto Sibari, prese il suo posto quale città egemone della Magna Grecia: i suoi commerci fiorirono, la vita culturale prosperò, la sua scuola di medicina fu allora la più importante dell'Occidente greco (con personaggi del calibro di Democede e Alcmeone). Verso la metà del V sec. a.C. iniziò la progressiva decadenza; i pitagorici vennero cacciati dalla città, aumentarono le ostilità di Bruzi e Lucani, come pure della città di Turi, alla cui fondazione aveva partecipato la stessa C. La città cercò difesa in un patto di alleanza con Caulonia e con Sibari (ricostruita sul Traente); a tale lega aderirono in seguito varie città greche dell'Italia meridionale. Successivamente fu conquistata da Dionigi il Tiranno (durante gli scontri del 390-378) e da Pirro, in pieno periodo romano. Roma vi aveva stabilito le basi per una sua colonia fin dal 285 a.C. Fu patria, in questo periodo, di Orteo poeta, Milone atleta, Brontino filosofo, ecc. Durante l'Impero romano la città decadde gradualmente, benché il suo porto mantenesse i collegamenti con la Grecia. Nel Medioevo venne presa da Goti e Longobardi. Dopo il dominio bizantino, C. subì la conquista normanna, che ne rivalutò l'importanza strategica, non scalfita neppure dalle scorrerie saracene; divenuta centro di Contea, venne restaurata da Federico II di Svevia che potenziò particolarmente il porto, incentivandone lo sviluppo economico. In seguito divenne feudo dei Ruffo (1284-1444). Fu, quindi, incorporata nel Regno di Napoli di cui seguì le sorti. Decadde nuovamente nei secc. XVII e XVIII a causa delle lotte politiche, della malaria e dei saccheggi. Nel 1806 venne presa e saccheggiata da Inglesi e Francesi. ● Arte - La città rivela nella propria struttura le due fasi principali del suo sviluppo storico: ad Est, in posizione elevata, si raccoglie il nucleo urbano più antico, occupante la primitiva area dell'insediamento ellenico e racchiuso entro la cerchia delle mura medievali; ad Ovest si trovano i quartieri più moderni, costruiti a partire dal 1870 e caratterizzati da una disposizione assai regolare. Conserva un castello fortificato cinquecentesco, il duomo con l'immagine bizantina della Madonna di Capo Colonna e la chiesa barocca dell'Immacolata. ║ Provincia di C. (1.714 kmq; 197.000 ab.): è stata istituita nel 1992 e comprende quello che era il territorio nord-orientale della provincia di Catanzaro. Situata tra le pendici della Sila e lo Jonio, si estende nell'area dell'antico Marchesato di C. Presenta territorio pianeggiante nella parte compresa tra la bassa valle del Tacina e il basso corso del Neto; formazioni collinari a Nord e ad Ovest. Attività economiche principali: agricoltura e produzione vitivinicola (vini di Cirò); turismo sul litorale, con complessi edilizi e impianti balneari (Capo Rizzuto e La Castella). Altri centri importanti: Cirò Marina e Isola di Capo Rizzuto.