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Cromwell, Oliver.

Uomo politico inglese. Figlio di un piccolo proprietario terriero, iniziò gli studi ad Huntingdon, la città in cui era nato, passando in seguito al Sidney Sussex College di Cambridge. Le difficoltà economiche seguite alla morte del padre, avvenuta nel 1617, lo costrinsero a interrompere il suo corso di studi. Eletto deputato al Parlamento nel 1628, vi svolse un'intensa attività, chiedendo la riforma del sistema religioso e l'abolizione dell'episcopato. Nel frattempo, dopo aver attraversato una crisi profonda, abbracciò un orientamento politico-religioso puritano. Nel 1642, divenuto membro della Camera dei Comuni, affiancato da John Milton si pose alla testa degli Indipendenti, gli estremisti puritani che si opponevano a Carlo I, sostenendo l'opportunità della lotta armata contro la Monarchia. Quindi, facendo leva sul malcontento dei contadini, organizzò una truppa che costituì il nucleo dell'esercito indipendentista e intraprese un'energica azione per potenziare le forze antirealiste. Divenuto il capo della nuova formazione armata, si preoccupò, in particolare, di alimentare il fervore religioso dei soldati; in seguito riuscì ad avere la meglio contro l'opposizione parlamentare dei moderati e dei presbiteriani. Nel 1642 riuscì a sconfiggere le milizie realiste a Edgehill e nei tre anni seguenti fu vittorioso a Winceby, a Marston e a Naseby, dove fu catturato lo stesso re Carlo I. Dopo le vittorie, tuttavia, ebbero inizio i contrasti tra l'esercito, con le sue tendenze estremiste, e il Parlamento, con i presbiteriani monarchici. Attraverso una serie di epurazioni C. riuscì a liberarsi degli avversari dell'una e dell'altra parte, facendo poi processare, condannare a morte e giustiziare Carlo I. Dal 1649 al 1653, C. governò con la collaborazione del Rump Parliament, il gruppo parlamentare superstite, e di un Consiglio di Stato, soffocando le rivolte scoppiate in Irlanda e in Scozia, eliminando molti diritti della nobiltà e sostenendo gli investimenti di capitali e le iniziative commerciali e coloniali. Nel 1651, con l'Atto di navigazione, assicurò alla marina inglese la supremazia nel commercio interno e con le colonie; l'intenzione era quella di danneggiare l'Olanda, che aveva dato ospitalità a Carlo II, figlio del sovrano giustiziato, dopo la sua proclamazione a re da parte degli Scozzesi e la sconfitta subita da parte di C. nel 1650. Il provvedimento scatenò la guerra tra i due Paesi; tuttavia, in seguito alle vittorie riportate dalla flotta inglese, all'Olanda fu imposto di espellere Carlo II e riconoscere l'Atto di Navigazione (1654). Nonostante le vittorie esterne, la situazione interna dell'Inghilterra divenne sempre più critica. Il malcontento non riguardava solo i realisti, ma anche molti di coloro che all'inizio avevano sostenuto la causa antimonarchica. Tra questi, i gruppi più radicali, come quello dei diggers che aveva la propria forza tra i soldati comuni ed era insoddisfatto delle riforme troppo caute che erano state proposte e attuate da C. Per eliminare le opposizioni interne l'uomo politico inglese adottò una serie di misure drastiche, instaurò un regime militaresco e governò come un sovrano assoluto. Proclamatosi lord protettore d'Inghilterra, Scozia e Irlanda, C. sciolse il Rump Parliament e, successivamente, anche il primo e il secondo Parlamento del protettorato. Nel 1657 gli venne offerta la corona di sovrano: C. la rifiutò nominalmente, designando tuttavia a succedergli il figlio Richard e ricevendo onoranze funebri regali. Sepolto nell'abbazia di Westminster, due anni dopo, restaurato il potere regio, la sua salma venne esumata, appesa a una forca e decapitata (Huntingdon 1599 - Londra 1658).