eXTReMe Tracker
Tweet

Cranach, Lucas il Vecchio.

Pittore e incisore tedesco. Il suo nome deriva da quello della città natale, nella quale esercitò la propria attività il padre Hans Müller, da cui C. apprese l'arte dell'incisione. Tra il 1498 e il 1503 fu a Vienna, tappa importante della sua formazione artistica, dove conobbe Altdorfer. Qui dipinse nel 1500 una piccola Crocifissione (Vienna, Kunsthistorisches Museum), il cui paesaggio sembra anticipare lo stile della scuola danubiana. Del periodo viennese sono anche il S. Gerolamo, del 1502 (Vienna, Kunsthistorisches Museum), i pannelli con San Francesco e San Valentino (Vienna, Accademia), i ritratti di alcuni personaggi del tempo, quali l'umanista Johannes Cuspinian e sua moglie, del 1502 (Winterthur, Collezione O. Reinhart), e i Coniugi Reuss, del 1504 (Museo di Berlino) e un'altra Crocifissione del 1503 (Monaco, Pinacoteca). Del 1504 è il Riposo dalla fuga in Egitto (Berlino, Staatliche Museen). Appaiono già in questi lavori alcuni temi dominanti della sua produzione artistica: il paesaggio fiabesco, dotato di vita propria, i colori chiari e brillanti, il culto quasi religioso della natura. Chiamato nel 1505 alla corte di Federico di Sassonia a Wittenberg, vi rimase tutta la vita come pittore dei principi elettori di Sassonia; fu proprio Federico ad attribuirgli, nel 1508, lo stemma nobiliare con il drago alato e incoronato, che divenne il contrassegno delle sue opere invece delle iniziali. Realizzò opere di soggetto sacro e profano di finissima pittura quali: il Martirio di Santa Caterina, del 1506 (Dresda, Gemäldegalerie) e Venere e Cupido (Roma, Galleria Borghese), opera, quest'ultima, caratterizzata da una grazia sensuale che si presenterà anche nella figurazione di Eva, nell'Adamo ed Eva del 1528 (Firenze, Uffizi), nella Ninfa sdraiata (Lipsia, Museo) e in Diana e Apollo (Berlino, Staatliche Museen). Nel 1509, in occasione delle celebrazioni in onore dell'imperatore Massimiliano, si recò nei Paesi Bassi, dove ritrasse l'erede al trono, il futuro Carlo V, in un dipinto andato perduto. Questo viaggio e il conseguente contatto con i romanisti olandesi spinsero C. a inserire le proprie scene in architetture rinascimentali, come si nota nella Genealogia di Cristo (Francoforte, Istituto Städel) e in Giuditta con la testa di Oloferne (Vienna, Kunsthistorisches Museum). A Wittenberg aprì una grande bottega, che accolse numerosi allievi, compresi i suoi figli Hans e Lucas. Qui lavorò al servizio delle nuove idee della Riforma: dipinse ritratti di Lutero, di cui fu amico e sostenitore, di Melantone e di numerosi principi protestanti, tra cui Alberto di Brandeburgo-Ansbach, Federico il Saggio, Caterina di Mecklemburg, il Borgomastro di Weissenfels, Coppia di principi sassoni, Filippo del Palatinato. Lavorò anche per committenti non protestanti, come il cardinale Alberto di Brandeburgo, che diede le sue sembianze a San Girolamo nello studio del 1526 (Sarasota, Museo Ringling). Decorò i castelli di caccia di Coburgo, Lochau e Torgau con scene arcaicizzanti di soggetto biblico, storico, mitologico. Sono importanti e preziose anche le incisioni, in parte raccolte in serie come le 117 illustrazioni per il Libro sacro di Wittenberg e le 14 xilografie sulla Passione di Cristo, e altre su rame. A C. vennero conferite diverse cariche pubbliche e dal 1537 al 1544 fu borgomastro della città (Kronach, Franconia 1472 - Weimar 1553).