(dal greco
kósmesis, der. di
kosméo: adorno). Insieme delle tecniche volte al miglioramento o
al mantenimento della bellezza del viso e del corpo. Comprende la chimica
cosmetica, che studia le caratteristiche fisiche e chimiche dei cosmetici
(V. COSMETICO) e la cosmetologia, che studia
l'azione dei cosmetici sull'uomo. ● Encicl. - Intesa come arte
dell'abbellire il corpo, la
c. ha origini antichissime. Greci, Romani,
Fenici, Egizi ricorsero a unguenti, oli, ciprie, bagni speciali, sostanze
coloranti e decoloranti, sostanze depilatorie. Già nel 1500 a.C., come si
apprende dal papiro di Eber, si preparavano medicamenti cosmetici a base di
polvere di corno di bue, di sangue, di lucertola. I Romani usavano il sapone e
la spazzola per i denti, facevano bagni di crusca e di latte d'asina;
ricorrevano al minio e al carminio per colorare il viso, al mallo di noce e
all'acetato di piombo per tingere i capelli, all'antimonio e al nerofumo per
tingere le sopracciglia; adoperavano depilatori e applicavano nei di bellezza.
Nel 1520 un medico italiano, G. Marinello, pubblicò
Gli ornamenti
della donna, un vero e proprio trattato di
c. femminile. Solo
nell'Ottocento, tuttavia, iniziò la produzione industriale su vasta scala
di prodotti cosmetici.