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Corsi, Carlo.

Pittore italiano. Cresciuto in un ambiente di artisti, si trasferì in giovane età da Nizza, dove abitava la sua famiglia, a Bologna. Iscritto alla facoltà di Ingegneria, rinunciò alla laurea per dedicarsi alla pittura. Fu allievo di A. Scorzoni e, più tardi, di G. Grosso, insegnante all'Accademia di Belle Arti di Torino. Nel 1912 presentò alcune opere alla Biennale di Venezia; nel 1913 espose a Monaco e, nel 1915, a San Francisco. In seguito, partecipò alla rassegna veneziana e ad altre importanti mostre internazionali. Vinse anche numerosi premi (a Bergamo, alla Mostra del Fiorino, al Sassarie). Nel secondo dopoguerra creò i collages, in cui il ricordo di Schwitters si fondeva con un gusto espressionista astratto. C. può essere definito il cantore della gioia di vivere, espressa nei suoi garbatissimi nudi femminili, nei suoi paesaggi ricchi di colore e di poesia, nelle sue impressioni astratte (famoso Il vortice del 1963). Egli si definì pittore realista anche quando la sua pittura si immergeva nell'astrazione più pura, perché in essa era il colore a conferire forma, luce e sensibilità (Nizza 1879 - Bologna 1966).