Ornamento a forma circolare, di metallo prezioso,
per lo più con gemme incastonate, oppure, specialmente in origine, di
fiori o fronde (lauro, quercia, olivo), che viene posto sul capo in segno di
dignità nobiliare o reale. ║ Per estens. - L'autorità
sovrana. ║ Per estens. - Nelle Monarchie assolute, il sovrano; in quelle
costituzionali indica l'istituzione regia. ║ Ghirlanda, serto intrecciato
di fiori. ║ Fig. - Aureola. ║
C. d'alloro: simbolo di
vittoria in un combattimento o in una gara (sportiva, poetica, ecc.). ║
Giro di capelli intorno alla tonsura dei frati. ║ Ghirlanda di fiori e
fronde intrecciati, detta anche
c. funebre, con cui si rende omaggio alla
memoria di un defunto. ║ Serie di cose in qualche modo collegate tra loro.
║ In particolare, serie di pallottoline di legno, di osso, di metallo che
si fa scorrere fra le dita recitando il rosario; il rosario stesso. ║
Cerchio di cose o di persone che si dispongono intorno a qualcosa. ● Anat.
- Qualsiasi formazione che abbia una forma che ricorda quella di una
c.
║
C. dentaria: parte visibile del dente che sporge fuori dalla
gengiva, detta anche corpo del dente. ║
C. raggiata: nel cervello,
complesso delle fibre del centro ovale degli emisferi, che uniscono la corteccia
cerebrale alle masse di sostanza grigia sottostanti. ● Arald. - Segno
distintivo della dignità nobiliare, costituito da un cerchio d'oro,
gemmato, cordonato ai margini e sostenente fregi e ornamenti vari; oppure
sormontato da archi d'oro, riuniti con doppia curvatura sulla sommità,
sostenenti un globo d'oro circondato da una fascia centrata e rialzata. Le
c. si pongono sulle armi, immediatamente sopra lo scudo. ║
C.
tornearia: quella delle famiglie insignite della nobiltà germanica.
║
C. di provincia: cerchio d'oro, gemmato, con le cordonature lisce
ai margini, racchiude due rami, uno d'alloro e uno di quercia, uscenti dalla
c. ║
C. di città: cerchio d'oro aperto da 8 posterle,
con due cordonate a muro sui margini. ║
C. di comune: cerchio
aperto da 4 posterle, con due cordonate a muro sui margini, sostenente una
cinta, aperta da 16 porte, ciascuna sormontata da una merlatura a coda di
rondine. ● Pol. -
Discorso della c.: discorso che negli Stati
monarchici il re pronuncia dinanzi alle Camere riunite, all'apertura di ogni
legislatura. ● Arch. - La parte più alta di un edificio; cornice,
cornicione. ● Meteor. - Fenomeno atmosferico costituito da una specie di
aureola che talvolta circonda il sole (
c. solare) o la luna (
c.
lunare). ● Astron. -
C. solare: strato più esterno
dell'atmosfera solare, invisibile ad occhio nudo a causa della scarsa
luminosità e della diffusione della luce nell'atmosfera terrestre, per
cui esso risulta completamente mascherato dalla luce della fotosfera. Sembra che
sia composta da un gas di elettroni, estremamente rarefatto, che diffonde la
luce del sole, la cui struttura raggiante sarebbe dovuta alle traiettorie
descritte dagli elettroni sotto l'azione del campo magnetico solare. ●
Bot. - Parte più alta e più folta dei rami di un albero. ║
Complesso di appendici petaloidi, disposte in cerchi alla fauce della corolla o
del perigonio. ║ Calice, o sua base, che persiste nel frutto del melograno
e delle pomacee. ║
Ceduo a c.: tipo di bosco ceduo, sinonimo di
ceduo a scamollo. ● Elettr. -
Effetto c.: debole scarica elettrica
che si manifesta quando la pressione elettrostatica, alla superficie di un
conduttore mantenuto ad alto potenziale, supera la rigidità dielettrica
dell'aria; si produce un effluvio il quale ionizza lo strato d'aria attorno al
conduttore e lo rende luminescente. ● Geogr. - Forte pendio che si
riscontra nei bacini lacustri, al di sotto della piattaforma detritica costiera
sommersa. ● Mat. -
C. circolare: in due circonferenze concentriche
l'insieme dei punti interni alla circonferenza di raggio maggiore ed esterni a
quella di raggio minore. ● Mus. - Segno costituito da un punto inscritto
in un circonflesso, che prolunga a piacere dell'esecutore il valore di durata
della nota o della pausa cui è sovrapposto. ● Numism. - Nome comune
a molte monete d'oro e d'argento, coniate in vari luoghi e in diverse epoche.
Tali furono ad esempio i soldi d'argento coniati da Roberto d'Angiò a
Cuneo, i mezzi carlini di Ferdinando I di Napoli, gli scudi d'oro di Carlo VIII.
Da Enrico VII fino al sec. XX si coniarono in Inghilterra
c. e mezze
c. d'oro e d'argento; in Italia vennero impiegate
c. dopo il 1858
nel Lombardo-Veneto.
C. sono dette le moderne monete danesi, norvegesi,
svedesi. In Gran Bretagna è detto
c. l'equivalente di 5 scellini.
● Tecn. -
C. della campana: specie di anello con cui la campana
viene fissata nel mozzo. ║ Parte periferica di una ruota d'ingranaggio.
║
C. dentata: dentatura in forma di
c. applicata a un corpo
rotante per comunicargli il moto. ║
C. di forzamento: anello
incastrato in una scanalatura, ricavata nella parte cilindrica e in
prossimità del fondello dei proiettili di artiglieria; impegnandosi nella
rigatura, imprime al proiettile il moto di rotazione. ║
Tappo a c.:
chiusura metallica fissata su bottiglie. ● Artig. -
C. del
brillante: parte superiore di una gemma tagliata a brillante ║
C.
della rosa: in una gemma tagliata a rosa o rosetta, insieme delle facce
concorrenti nel vertice superiore. ● Mecc. -
C. dell'albero di
carica: negli orologi da tasca o da polso, rotella solcata sul contorno,
fissata alla sporgenza dell'albero di carica. ● Arte - Nel Medioevo,
lampadario in forma di
c., spesso adorno di complicate figurazioni, che
si appendevano davanti agli altari. ● Telecom. - In telefonia, insieme
delle coppie o bicoppie che formano uno strato cilindrico, il cui asse coincide
con l'asse del cavo. ║
Giunzione a c.: giunzione dei cavi
telefonici ottenuta giuntando le coppie di una
c. di uno dei cavi con le
coppie della
c. corrispondente all'altro cavo. ● Encicl. -
L'origine della
c. è legata all'usanza di porre, in segno di
omaggio, sul capo delle divinità il ramo di un albero ripiegato su se
stesso. Agli dei greci dell'Olimpo era attribuita una
c. di rami della
pianta a loro sacra: a Dioniso un
c. di vite, ad Apollo di lauro, ecc.
Con valore simbolico veniva conferita ai vincitori nelle gare olimpiche una
c. di ulivo, ed una
c. di alloro ai vincitori nelle gare poetiche.
Col tempo la
c. mantenne tale significato ma cambiò il materiale
di cui era fatta, non più rami intrecciati ma metalli preziosi. Le prime
c. di metallo imitarono le forme delle
c. floreali, mentre con il
tempo se ne differenziarono. I Romani usavano
c. rostrate e
c.
castrenses, formate da un cerchio metallico con sporgenze di forme
differenti, per le decorazioni militari. Gli imperatori erano effigiati con
c. radiate o
a raggiera. Vi erano
c. con cerchi d'oro
bordati di perle e adornati da pietre preziose. Alcune conservavano nella forma
il ricordo dell'unione dell'elmo con il diadema imperiale, come quella rinvenuta
nella tomba della regina Costanza d'Aragona del XII sec., con ai lati due nastri
simili a quelli pendenti dai diademi. Nel Medioevo la
c. divenne emblema
dell'autorità regia, talora con attribuzioni sacrali. In epoca gotica le
c. si arricchirono di decorazioni di fiori e foglie da cui in Francia
derivò la
c. dei Valois, caratterizzata dal giglio. Del sec. XIV
è la
c. della casa regnante inglese dei Plantageneti, con gigli
d'oro ornati di rosette di perle, rubini e zaffiri. Nel XV sec. si diffusero le
c. munite di punte terminanti con gemme; nel XVI sec. quelle ornate con
gemme e sormontate con una calotta di velluto, oppure quelle a forma di tiara,
come quella degli Asburgo e quella imperiale di Napoleone ornata di
cammei.