Materiale di grande stabilità formato da più
fogli sottili di legno, incollati tra loro avendo cura che le fibre di ciascun
foglio siano disposte in direzione perpendicolare a quelle dei fogli
immediatamente sovrastanti o sottostanti. I pannelli così ottenuti sono
elastici, leggeri, resistenti ed economici e non sono soggetti, come le tavole
di legname ordinario, a deformazioni o altre azioni negative dipendenti dal
grado di stagionatura e da variazioni di umidità e temperatura. La
lavorazione del
c. avviene nel seguente modo: i tronchi di legname,
preventivamente scortecciati, vengono immessi in apposite vasche dove vengono
sottoposti all'azione del vapore acqueo e quindi, mediante sfogliatrici, ridotti
in fogli sottili. Questi vengono essiccati, tagliati nelle dimensioni volute,
spalmati di materie collanti e disposti in apposite presse per la formazione dei
pannelli. In luogo della sfogliatura, che dà pannelli grandi a piacere,
poiché è operata sul tronco con moto elicoidale e può
quindi essere ricavato un foglio unico dalla periferia sino al midollo, si
può ricorrere alla tranciatura. Con questo procedimento si possono
però ottenere soltanto piccoli fogli aventi al massimo le misure del
diametro del tronco. Per le sue caratteristiche il
c. è largamente
usato nella fabbricazione dei mobili, in edilizia, nelle costruzioni
automobilistiche, navali, aeronautiche, ecc. I legni più usati sono il
pioppo, il mogano, il palissandro, il noce, ecc.