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Comparazione.

Stat. - Operazione mediante la quale si pongono a confronto più dati o più esperienze statistiche. • Psicol. - Per alcuni la c. è l'atto conoscitivo fondamentale, in quanto ogni sviluppo della conoscenza non può nascere che dall'avvertimento delle somiglianze e delle differenze tra le cose, quali risultano dal loro confronto. • Lett. - Figura con la quale si definisce più efficacemente un oggetto paragonandolo a un altro di cui si riveli superiore o inferiore. Differisce perciò dalla similitudine, che mira allo stesso effetto stabilendo un rapporto di uguaglianza. • Gramm. - La c. è la capacità di confronto che possiede l'aggettivo (e analogamente l'avverbio), e che trova espressione in mezzi morfologici e sintattici. Questo confronto parte da una forma normale, detta latinamente positiva (per es. bello), alla quale si oppone quella comparativa prima e superlativa poi. Il comparativo (o grado comparativo) può essere di uguaglianza (tanto bello quanto..., oppure così bello come...), di maggioranza (più bello di...), di minoranza (meno bello di...), ed è espresso di regola in italiano con una costruzione sintattica. Il superlativo si distingue in assoluto e relativo, secondo che indichi una qualità posseduta in grado massimo senza confronti (bellissimo) o relativamente ad altri termini di paragone (il più bello). C. irregolare hanno, come in latino, gli aggettivi buono (migliore - ottimo), cattivo (peggiore - pessimo), grande (maggiore - massimo), piccolo (minore - minimo), alto (superiore - supremo o sommo), basso (inferiore - infimo) e qualche altro, accanto però alle forme regolari più buono - buonissimo, ecc. Si hanno inoltre comparativi e superlativi isolati: anteriore, posteriore, primo, ultimo, ecc. Nella c. di maggioranza e di minoranza, il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione di, più raramente dalla congiunzione che, se segue un nome: il piombo è più pesante del ferro; i fatti sono più efficaci che le parole. Sempre di davanti a pronome: sono più alto di te; dalla congiunzione che negli altri casi: è meglio tentare che dichiararsi vinti; lo spettacolo era più istruttivo che divertente. Non hanno capacità di confronto gli aggettivi che esprimono qualità assolute, quelli cioè che indicano appartenenza a luogo, tempo, materia (come: europeo, estivo, bronzeo) o forma geometrica (triangolare, sferico, ecc.). Al contrario, si hanno talvolta comparativi e superlativi di sostantivi (più artista, meno poeta, padronissimo, generalissimo). Tra gli avverbi, hanno la comparazione quelli di maniera (bene, male, velocemente, ecc.) e alcuni fra quelli di tempo (presto, tardi...), di luogo (vicino, lontano...) e di quantità (molto, poco, tanto).