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Commonwealth delle nazioni.

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The Commonwealth

Commonwealth of Nations Countries

 

Commonwealth delle nazioni

British Commonwealth of Nations.

Commonwealth of Nations.

(o British Commonwealth of Nations).

Termine adottato per indicare la comunità delle nazioni legate alla Gran Bretagna da particolari vincoli. L'idea di Commonwealth (traduzione inglese del termine latino res publica) fu introdotta nel XVI sec. per indicare la comunità dei cittadini britannici. Il termine fu adottato ufficialmente nel secolo successivo, durante il governo repubblicano (1649-60), per designare la nazione inglese. Dopo la restaurazione monarchica, fu assunto dai Whigs come simbolo dell'antiassolutismo e nel corso dell'Ottocento, divenne sinonimo di Impero britannico, in quanto comunità territoriale e politica allargata a tutti i popoli che riconoscevano la sovranità della corona inglese, anche se politicamente indipendenti. Già nel 1884 lord Rosebery, alla domanda se il divenire nazione indipendente imponeva a una ex colonia di uscire dall'Impero britannico, rispondeva che nessuna nazione, per quanto grande, aveva bisogno di lasciare l'Impero, essendo esso un C. Nei primi decenni del Novecento, il C. britannico si sviluppò in modo da garantire ai dominions una maggiore autonomia, istituendo nuovi rapporti basati sull'idea di associazione paritaria, anziché di tutela da parte della Gran Bretagna.

Nel 1926 venne ufficialmente riconosciuta la libertà e l'eguaglianza di tutti i dominions all'interno del C. Nel 1931 lo statuto di Westminster riconobbe ufficialmente l'indipendenza di Canada, Australia, Nuova Zelanda, Unione del Sud Africa con l'Africa sudoccidentale, Irlanda. Negli anni seguenti, nonostante l'esplosione del nazionalismo dei popoli colonizzati, andò facendosi strada la fiducia in un impero britannico che riuscisse a perpetuarsi, trasformandosi in una specie di libera federazione. Il numero dei paesi della comunità andò progressivamente aumentando dopo la seconda guerra mondiale, per effetto del processo di decolonizzazione. Sino allora lo statuto di dominion era stato concesso solo ai territori abitati prevalentemente da bianchi di ceppo e tradizioni britanniche, per i quali i legami dello statuto di dominion rappresentavano vincoli profondi, derivati da una comunanza di lingua, cultura e costumi. Avviatosi il processo di decolonizzazione, ai vecchi dominions bianchi, cioè Canada, Australia, Nuova Zelanda, Repubblica Sudafricana, andarono aggiungendosi nuovi Paesi, primi fra tutti, India e Pakistan, pervenuti all'indipendenza nel 1947, seguiti da Sri Lanka nel 1948. In tal modo, il C. perdeva il suo carattere costitutivo, ma rimaneva la fiducia che l'Impero britannico potesse perpetuarsi operando una profonda trasformazione, anche se, nel frattempo, si era aperta una crisi che aveva portato al distacco dell'Irlanda nel 1949, mentre un altro ramo, quello della Repubblica Sudafricana, dava i primi segni di cedimento, data l'incompatibilità della politica razzista perseguita dal governo sudafricano con lo spirito multinazionale del C. Molte illusioni sopravvissute anche dopo l'ingresso di India e Pakistan, cioè dei primi due paesi di cultura non britannica, cominciarono a cadere una ad una, quando il processo di decolonizzazione immise nel C. paesi africani portabandiera della riscossa anticoloniale, primo fra tutti il Ghana, giunto all'indipendenza nel 1957, quasi contemporaneamente alla Malesia.

A partire dal 1960, la lista dei nuovi membri cominciò ad infittirsi, in seguito al conseguimento dell'indipendenza di nuovi Paesi. Nel 1983 facevano parte del C. 50 Paesi: Gran Bretagna e possedimenti, Barbados,  Canada, Australia, Nuova  Zelanda, India, Sri Lanka, Malaysia, Ghana, Nigeria, Cipro, Sierra Leone, Tanzania, Giamaica, Trinidad e Tobago, Uganda, Kenya, Lesotho, Malawi, Zambia, Malta, Gambia, Singapore, Guyana, Botswana, Maurizio, Swaziland, Tonga, Figi, Bangladesh, Bahama, Samoa, Grenada, Papua Nuova Guinea, Seicelle, Salomone, Dominica, Saint Lucia, Kiribati, Zimbabwe, Vanuatu, Belize, Antigua e Barbuda, Saint Kitts e Nevis, nonché, come membri speciali, Nauru, Saint Vincent e Grenadine, Tuvalu e Maldive. Attualmente [2022], dei paesi firmatari dello statuto di Westminster del 1931, non fanno più parte del C. l'Irlanda (Eire), ritiratasi nel 1949 e il Sudafrica, uscito nel 1961, mentre il Pakistan, entratovi nel 1947, ne è fuoriuscito in seguito all'ammissione nel C. del Bangladesh e le Barbados. Inoltre, alcune colonie britanniche non avevano accettato di entrare a far parte del C. dopo l'indipendenza. Si trattava della Myanmar e degli Stati Arabi, in particolare del Sudan e dello Yemen meridionale. Col passare degli anni, le stesse relazioni economiche all'interno dell'associazione andarono indebolendosi e l'adesione della Gran Bretagna alla CEE comportò, tra l'altro, l'abolizione delle facilitazioni tariffarie tra la Gran Bretagna e gli altri trentun paesi del C., lasciando in vita ormai ben poco del vecchio C. of N.Struttura istituzionale. Massimo organo del C. è la Conferenza dei primi ministri e capi di Stato che, sino al 1944, era denominata Conferenza imperiale. Sino al 1969 la Conferenza o Meeting, veniva convocata a Londra (nel 1966 furono convocate due riunioni speciali a Lagos, in Nigeria, per discutere sulla questione zimbabweiana).

La Conferenza viene convocata di solito ogni due anni, ma la periodicità non è fissa. Essa non è regolata da particolari procedure, non si esprime in deliberazioni ufficiali, vincolanti per i singoli membri. I ministri delle Finanze dei paesi membri si riuniscono ogni anno per stabilire una linea comune prima della riunione del Fondo monetario internazionale. Capo del C. è il sovrano della Gran Bretagna in quanto "simbolo della libera associazione tra nazioni indipendenti". Come tale egli è riconosciuto anche dai Paesi che hanno assunto la forma repubblicana, mentre è riconosciuto ufficialmente come capo dello Stato dai paesi che hanno conservato la monarchia: Australia, Canada, Nuova Zelanda, Barbados, Figi, Giamaica, Malta, Mauritius, Trinidad e Tobago. In questi paesi il sovrano inglese è rappresentato da un governatore generale, nominato su designazione dei singoli governi, e operante nel quadro costituzionale del paese interessato, totalmente autonomo dal governo britannico. I paesi del C. si scambiano tra loro High Commissioners (alti commissari), anziché ambasciatori o altri rappresentanti diplomatici. Organo di coordinamento tra i paesi membri è il Segretariato, con sede a Londra (Marlborough House), del C., istituito nel 1965 quale "simbolo visibile dello spirito di cooperazione". Strettamente legata al Segretariato è la Commonwealth Foundation che amministra un fondo speciale per favorire i contatti tra le categorie professionali dei vari Paesi. Sino al 1946 a tutti gli abitanti dei paesi del C. era riconosciuto lo status di "suddito britannico", per cui era possibile trasferirsi senza difficoltà da un paese all'altro. Per quanto, a partire dal 1947, fossero fissati nuovi principi generali, rimase il riconoscimento di "cittadino del C.", per cui ogni Paese membro tendeva a rendere relativamente facile l'accesso alla propria cittadinanza ai cittadini degli altri Paesi membri. Sino al 1962 la Gran Bretagna non pose alcun limite all'immigrazione sul proprio territorio dei cittadini dei paesi del C. Dato l'eccessivo flusso immigratorio, soprattutto dall'India, dal Pakistan e dalle Indie Occidentali, nel luglio del 1962 il Commonwealth Immigrant Act pose delle restrizioni che furono rese ancor più severe con nuove leggi emanate nel 1965 e nel 1968.

L'ingresso della Gran Bretagna nella CEE ha comportato l'abolizione delle facilitazioni e preferenze tariffarie tra Londra e gli altri paesi del C. Tali preferenze, formalizzate dagli accordi di Ottawa del 1932, consistevano in un sistema di concessioni tariffarie tra i paesi membri. Esso cominciò a perdere una parte della propria rilevanza nel corso degli anni Sessanta, in seguito a varie modifiche apportate nell'assetto del commercio internazionale. Comunque, in base al sistema di preferenze, pressoché tutti i prodotti del C. hanno continuato ad entrare in esenzione in Gran Bretagna, riservando ai rimanenti prodotti un trattamento preferenziale. La scelta europea della Gran Bretagna e il crescente interesse del governo di Ottawa per il C., pur non indicando il passaggio della leadership dalla Gran Bretagna al Canada, ha tuttavia modificato i precedenti rapporti e la posizione del paese nordamericano è venuta sempre più rafforzandosi nel corso degli anni Settanta.

Membri del Commonwealth delle nazioni.  
Lista dei Paesi aderenti al Commonwealth delle nazioni per anno di adesione  
Stato  
Regno Unito 1931
Canada 1931
Sudafrica
Espulso nel 1961 per discriminazioni razziali, riammesso nel 1994
1931
Australia
Invitata nel 1931, ratificata nel 1942
1942
India 1947
Nuova Zelanda
Invitata nel 1931, ratificata nel 1947
1947
Pakistan
Uscito nel 1972, rientrato nel 1989, sospeso tra il 1999 e il 2004 e tra il 2007 e il 2008
1947
Sri Lanka 1948
Ghana 1957
Malaysia 1957
Nigeria
Sospesa tra il 1995 e il 1999
1960
Cipro 1961
Sierra Leone 1961
Giamaica 1962
Trinidad e Tobago 1962
Uganda 1962
Kenya 1963
Malawi 1964
Malta 1964
Tanzania 1964
Zambia 1964
Gambia
Uscito nel 2013, tornato nel 2018
1965
Singapore 1965
Barbados (1) 1966
Botswana 1966
Guyana 1966
Lesotho 1966
Mauritius 1968
eSwatini
Regno di eSwatini o Ngwane, nome adottato alla proclamazione dell'indipendenza ma poco usato, è uno Stato indipendente dell'Africa meridionale, noto fino al 2018 come Swaziland
1968
Figi
Sospese tra il 1987 e il 1997, e tra il 2006 e il 2014
1970
Samoa 1970
Tonga 1970
Bangladesh 1972
Bahamas 1973
Grenada 1974
Papua Nuova Guinea 1975
Seychelles 1976
Dominica 1978
Isole Salomone 1978
Tuvalu 1978
Kiribati 1979
Saint Vincent e Grenadine 1979
Saint Lucia 1979
Vanuatu 1980
Antigua e Barbuda 1981
Belize 1981
Maldive
Nel 2016 Le Maldive lasciano il Commonwealth in mezzo a una polemica sulla democrazia e rientrate. Nel 2020 Le Maldive diventano il 54° membro del Commonwealth dopo avere apportato modifiche alle riforme democratiche
1982
Saint Kitts e Nevis 1983
Brunei 1984
Namibia 1990
Camerun 1995
Mozambico 1995
Nauru 1999
Ruanda 2009
Gabon 2022
Togo 2022
   

(1)  [L'arcipelago divenne una colonia britannica nel 1627 e ha tenuto quello status fino alla sua indipendenza il 30 novembre 1966. Poi nel 2015 il primo tentativo, ma la situazione è rimasta ferma fino ai 55 anni dall'indipendenza, un anno fa, quando venne annunciato che nel novembre 2021 Barbados sarebbe diventata una repubblica.]

Ex membri (2 stati)

Irlanda      1949
Zimbabwe 2003

Reami del Commonwealth (15 stati)

Stato

Antigua e Barbuda
Australia
Bahamas
Belize
Canada
Giamaica
Grenada
Isole Salomone
Nuova Zelanda
Papua Nuova Guinea
Regno Unito
Saint Kitts e Nevis
Saint Vincent e Grenadine
Saint Lucia
Tuvalu

Nazioni del Commonwealth aventi una propria monarchia (6 stati)

Stato

Brunei
Lesotho
Malaysia
Samoa
eSwatini
Tonga

Repubbliche del Commonwealth (35 stati)

Stato

Bangladesh
Barbados
Botswana
Camerun
Cipro
Dominica
Figi
Gabon
Gambia
Ghana
Guyana
India
Kenya
Kiribati
Malawi
Maldive
Malta
Mauritius
Mozambico
Namibia
Nauru
Nigeria
Pakistan
Ruanda
Seychelles
Sierra Leone
Singapore
Sri Lanka
Sudafrica
Tanzania
Togo
Trinidad e Tobago
Uganda
Vanuatu
Zambia

Commonwealth australiano.

Confederazione Australiana (C. of Australia); venne così denominata riprendendo il senso che essa ebbe sotto il Cromwell.

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