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Comenio.

Pseudonimo di Jan Amos Komensky. Filosofo e pedagogista boemo. Appartenne all'Unione dei Fratelli Boemi, diventandone prima pastore, poi vescovo, poi capo. Pastore a Fulneck, vi iniziò la sua missione educativa, ma, distrutta la città poco dopo il principio della guerra dei Trent'anni, C. ne fuggì e si rifugiò a Leszno in Polonia. Aveva intanto scritto un'opera allegorica di edificazione religiosa, Il labirinto del mondo e il paradiso del cuore. Maturata la sua vocazione pedagogica, nutrita dalla lettura di Bacone, dell'ammiratissimo Campanella, di pedagogisti ed educatori come Vives, Andreal, Ratke, cominciò nel 1627 a scrivere in boemo la sua opera maggiore, che, tradotta da lui stesso in latino, intitolerà Didactica magna. Voltosi poi al problema dell'insegnamento delle lingue, pubblicò (1631) la Ianua linguarum reserata, alla quale seguirà Methodus linguarum novissima. Invitato dallo Harlib in Inghilterra per l'impresa pansofica, non concluse alcunché per le condizioni politiche del paese, ma scrisse la Via lucis vestigata et vestiganda. Fu poi invitato in Svezia, da parte del ministro Oxenstiern, per riformarvi le scuole, e C. attese a tale compito risiedendo a Elbing. Nel 1650 passò a Sarospatak in Ungheria, per analogo compito; qui fondò una scuola secondo il suo ideale pansofico. Con l'opera Lux in tenebris perorava la causa della sua comunità e della libertà della sua Boemia. Distrutta la città nel conflitto tra Polacchi e Carlo Gustavo e con essa la sua biblioteca, C. riprendeva le sue peregrinazioni e infine accoglieva l'invito del Senato di Amsterdam e di Luigi de Gerr. Il C. concepì una riforma dell'educazione in stretto rapporto con un rinnovamento morale, politico, cristiano dell'umanità. Esercitò un influsso enorme nel suo secolo e nel successivo, rimanendo poi uno dei maestri del pensiero pedagogico moderno. Avverso al pessimismo di riformatori come Lutero e Calvino, pose l'educazione su basi naturali, cioè su norme tratte dall'analogia coi processi che la natura segue nei suoi prodotti. Volle inoltre la scuola estesa a tutti, senza distinzione, e i poteri pubblici responsabili della sua diffusione e organizzazione nell'interesse della società intera (Moravia 1592 - Amsterdam 1670).