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Colonia.

Complesso di persone che si trasferiscono volontariamente o per iniziativa della madrepatria in un dato territorio per abitarlo, coltivarlo e civilizzarlo. ║ L'insieme delle persone di una stessa nazione o città che risiedono in un altro Paese. Anche l'insieme dei villeggianti che si trovano in una data località. • Biol. - Raggruppamento o insieme di microrganismi visibili ad occhio nudo in una coltura su terreno solido, originatosi per moltiplicazione di una singola cellula batterica. I diversi microrganismi danno luogo a c. con forma e colori caratteristici, atti quindi alla loro identificazione. • Bot. - Ammasso di cellule di vegetali inferiori in cui i singoli elementi mantengono un grado notevole di indipendenza e la loro individualità. Costituiscono c. molte specie di alghe azzurre a diatomee; in alcune specie di alghe verdi si osserva una specializzazione cellulare con la comparsa di un polo vegetativo e di un polo riproduttivo. • Zool. - Aggregazione (cormo) di più individui generati per via agamica. La c. è omeomorfa se gli individui sono tutti eguali, eteromorfa se sono diversamente organizzati e con funzioni diverse (locomozione, nutrizione, difesa, riproduzione, ecc.). Le c. compaiono solo negli animali inferiori acquatici (per esempio protozoi, poriferi, celenterati, ecc.). In alcuni casi si possono originare dall'aggregazione di individui liberi (per esempio rotiferi). • St. - La c. greca è una vera e propria proiezione della polis al di là del suo stretto ambito metropolitano. Fra le cause che generarono le c. greche vi furono fattori di carattere socio-economico, come la povertà di risorse naturali del Paese d'origine, o sociopolitico, come le lotte intestine che spinsero intere fazioni soccombenti a esulare. Questi motivi furono determinanti, già dall'VIII sec., per la creazione di tali "proiezioni" della polis in terre più ricche e ospitali, arealmente disseminate in tutto il Mediterraneo. La c. greca era all'origine essenzialmente agricola e costituiva un'entità autonoma e sovrana. I legami con la madre patria erano per lo più di carattere etnico-culturale, piuttosto che di natura politica; legami comunque imperituri che, nel ricordo di una comune origine, si concretavano anche a distanza di secoli in atti di vicendevole aiuto. In Roma antica, fino al 122 a.C. la c. era uno stanziamento o di soli cittadini romani, oppure di romani e latini, in territorio nemico conquistato, sotto il comando di magistrati straordinari che avevano il compito di costruire una città, di dividere e distribuire le terre; e infine di dare un ordinamento cittadino per mezzo di un corpo di leggi. La c. formata da cittadini romani conservava la cittadinanza; quella formata da latini veniva legata a Roma con un trattato; entrambe erano governate dai duoviri iure dicundo, coadiuvati dai duoviri aediles e da un senato locale (curia od ordo decuriorum). Nel 122 a.C., con Caio Gracco, cominciarono le prime fondazioni di c. in centri nevralgici della penisola italica (Taranto, Capua) ed extraitalici. Dopo la guerra sociale (90 a.C.) venne concessa la condizione di c., soprattutto latina, a comunità preesistenti, senza la presenza di romani o latini. Durante il principato l'amministrazione delle c. venne sottoposta a controlli e in esse, così come nei municipi, vennero inviati iuridici per l'amministrazione della giustizia, prima svolta unicamente nell'Urbe. In epoca moderna (dal XVI sec. fino all'inizio del XX sec.) la c. è un territorio extraeuropeo dominato da una minoranza di stranieri, che impongono una propria forma di governo e lo sfruttano nell'interesse della madrepatria. Premesso l'elemento fondamentale costituito dalla sudditanza della c. allo stato coloniale e dell'attività di quest'ultimo, volta a provvedere all'ordinamento e al governo della c., i rapporti giuridico politici fra stato e c. possono essere di varia specie e natura. Sotto questo aspetto, si hanno c. proprie, che a loro volta si differenziano in: c. a governo diretto, rette da organi istituiti dallo stato colonizzatore; c. a governo concessionario, amministrate da compagnie coloniali all'uopo incaricate; c. autonome dotate di una relativa autonomia nei confronti della madrepatria alla quale sono legate da vincoli economici e politici; c. improprie che si specificano in amministrazioni fiduciarie, territori concessi in affitto, protettorati coloniali e internazionali. Dopo la seconda guerra mondiale, quasi tutte le potenze coloniali (Gran Bretagna, Francia, Belgio, Italia e Olanda) hanno ovunque dovuto concedere alle loro c., sulla spinta di rivendicazioni indipendentistiche e sociali, l'indipendenza. • Dir. - Le c. penali furono create per deportarvi condannati sottoposti a un trattamento particolare, diverso dal regime penitenziario interno; i condannati (molte volte avversari politici invisi all'autorità) erano addetti a lavori particolarmente gravosi, ma godevano di una certa libertà. Attualmente la c. penale è pressoché scomparsa. In Italia il vigente sistema penale prevede fra gli stabilimenti di pena speciali: le pene in case di lavoro e in c. agricole, sono poco applicate. • Pedag. - Tra le c. climatiche a carattere curativo vi sono le c. elioterapiche, in cui vengono curate forme tubercolari, osteomieliti, ecc. Si distinguono, inoltre c. permanenti nelle quali sono accolti bambini costituzionalmente gracili, bisognosi di un ambiente climatico sano, e c. temporanee (generalmente estive) in cui il soggiorno dei bambini si limita a un periodo di vacanza; particolare tipo di c. temporanee sono quelle diurne che hanno carattere di convitto. L'istituzione delle c. risale alla fine del XVIII sec.; pare che il primo esperimento sia stato compiuto in Francia nel 1795; in Italia una delle prime c. fu organizzata dalla città di Lucca nel 1822 circa.