Giurista italiano. La sua fama è legata soprattutto
alle
Receptae Sententiae. Pubblicata nel 1570 e più volte
ristampata, l'opera consta di cinque libri; i primi quattro trattano di diritto
civile e feudale, il quinto di diritto penale come di una scienza avente
principi propri. Considerato tra i più grandi criminalisti della sua
epoca, il
C. fu podestà di Cremona dal 1599 al 1561, membro e poi
reggente, per nomina di Filippo II, del Supremo consiglio d'Italia a Madrid
(Alessandria 1525 - Saragozza 1575).