(dal nome dell'isola di
Cipro, sacra a Venere).
Cosmetico costituito da una miscela di polveri minerali. La
c. venne
introdotta in Europa verso il 1590 e, prime ad usarla, furono le religiose, allo
scopo di accrescere il pallore del volto, per renderlo privo di attrattive
terrene. Le
c. quando vengono cosparse abbondantemente sull'epidermide,
in un primo momento, determinano la chiusura dei pori, che tentano di
difendersi, contro l'azione delle
c. stesse; in un secondo tempo, i pori
si dilatano, assumendo una larghezza superiore a quella normale. Il componente
principale delle
c. minerali è il silicato di magnesio, di colore
bianco, conosciuto comunemente sotto il nome di
talco. Si usa pure il
bicarbonato di calcio, anch'esso di colore bianco. S'impiegano, come
coadiuvanti, l'ossido di zinco, il sottonitrato di bismuto, ecc. Per la
colorazione, si adoperano sostanze innocue, come il carminio, l'eosina e i
derivati di bario e di potassa, il cinabro, l'indaco, ecc. La
c. si
adopera con vari scopi: per assorbire il sudore, per difendere la pelle
dall'azione dell'aria e per colorire il viso, onde renderlo più
bello.