Console romano. Fu celebre per virtù politiche e
semplicità di costumi. Era ricco, ma costretto a pagare una grossa
ammenda inflitta a suo figlio, si ritirò in campagna oltre il Tevere, a
coltivare un campicello. Il popolo lo elesse dittatore, nei comizi, nel momento
più difficile della guerra contro i Vosgi e gli Equi, quando il console
Minucio venne da questi assediato (458 a.C.). Ricevette dal Senato la nomina,
mentre attendeva personalmente ad arare il proprio campo; assunto il potere,
riportò in pochi giorni la vittoria contro gli Equi e, dopo gli onori del
trionfo, riprese la sua modesta vita di agricoltore (V sec. a.C.).