Donna politica cinese. Già attrice a Shanghai con il
nome di
Lan Pin (Mela blu), interpretò opere del teatro classico e
alcuni film. Venuta a contatto con un gruppo di attori di sinistra, ne condivise
le idee e nel 1933 si iscrisse al partito comunista. Nello stesso anno, a Yenan,
dove si era recata per una serie di spettacoli, incontrò Mao Tse-tung.
Sposato allora con la terza moglie, Ho Chu-cheng, da cui aveva avuto cinque
figli, Mao divorziò dopo la "lunga marcia", per sposare nel 1938
C., da cui ebbe quattro figli. Negli anni seguenti, pur condividendo la
vita dura del leader comunista, visse appartata. Dopo la proclamazione della
Repubblica Popolare nel 1949 le furono affidati alcuni incarichi politici di
secondaria importanza. Nel 1963, assunse una posizione di primo piano nella
polemica per la riforma della letteratura e del teatro cinese, in particolare
dell'Opera di Pechino. Si trattava dei primi fermenti della "rivoluzione
culturale" esplosa nel 1966. Durante questa fase preparatoria,
C.
collaborò alla composizione e alle messa in scena di alcune opere nuove,
di impronta rivoluzionaria, tra cui
Il reparto rosso femminile, nota
anche al pubblico occidentale. Tra gli elementi di punta del gruppo dirigente
cinese impegnato nella rivoluzione culturale, nel 1967 le fu affidata la carica
di consigliere per il lavoro culturale e venne iscritta al sesto posto della
graduatoria gerarchica cinese. Durante questo periodo, la sua figura, poi
ridimensionata, assunse una tale importanza, da indurre vari commentatori
politici occidentali a indicarla come probabile successore di Mao. Nel 1976,
dopo la morte del presidente Mao Tse-tung,
C. - con altri esponenti della
sinistra radicale cinese (la cosiddetta "banda dei quattro") - fu arrestata
sotto l'accusa di attività cospirativa e di numerosi altri delitti. Nel
1980
C. è stata condannata a morte: la pena tuttavia non è
stata eseguita. Morì, forse, suicida dopo anni di malattia (1910 o 1913 -
Pechino 1991).