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Chemnitz, Philipp Bogislaw von.

Storico, giurista e pubblicista tedesco-svedese, noto anche sotto lo pseudonimo di Hyppolitus a Lapide. Si dedicò agli studi storico-giuridici, verso cui si era già orientato in gioventù laureandosi all'università di Jena. Nel 1644 entrò al servizio della regina Cristina di Svezia, e divenne storico aulico. Subì l'influenza della concezione della sovranità di Bodin e di quella della ragion di Stato di Machiavelli, facendosi sostenitore del diritto all'autonomia degli stati dell'Impero asburgico. Una vasta risonanza ebbe la pubblicazione nel 1640 della sua Dissertatio de ratione status in imperio nostro romano-germanico. In tale lavoro egli sosteneva che i problemi connessi all'Impero non erano problemi de religione, bensì de regione, incitando gli Stati dell'Impero asburgico a lottare per la loro libertà, contro la potenza dell'Austria. Egli sosteneva che, appartenendo la sovranità non all'imperatore, ma all'Impero e agli Stati tedeschi riuniti nella Dieta, era a quest'ultima che spettava la "somma e assoluta potestà" di modificare le leggi fondamentali e anche il compito di destituire un imperatore, essendo egli mandatario ed esecutore delle decisioni dell'Impero. Nonostante l'imperatore avesse fatto bruciare l'opera, essa ebbe vasta diffusione e le tesi principali sostenute dal C. furono incluse nel trattato di Vestfalia, dietro le pressioni della Francia. Tra le altre opere del C. figura La guerra del regno di Svezia condotta in Germania (1648), una delle più ricche documentazioni del "periodo svedese" della guerra dei Trent'anni (Stettino 1605 - Hallstadt, Svezia 1678).