Città (39.595 ab.) della Francia, nella regione
Centro, sul fiume Eure; è il capoluogo del dipartimento di Eure-et-Loir.
Importante mercato regionale. • Arte - È
una città dalle vie strette e tortuose; vanta alcune chiese romaniche e
gotiche (XI-XIII sec.) e la famosa cattedrale, iniziata nell'XI sec. in stile
romanico e compiuta in diverse riprese, in stile gotico. Le vetrate formano il
più bell'insieme del genere prodotto nel Medioevo.
• St. - Di origine assai antica
C. fu
capitale dei Carnuti e centro tra i più noti del culto druidico. I romani
la chiamarono
Autricum. Assurse al rango di contea verso il X sec. e
divenne proprietà, nel 1286, di Filippo il Bello. ║
Scuola di
C.: scuola filosofica fondata da Filiberto, che contribuì in misura
notevole alla rinascita degli studi filosofici nel XII sec. Essa fu
caratterizzata da un accentuato platonismo, nonché Neoplatonismo e
Aristotelismo, filtrati attraverso Boezio. Durante la prima metà del XII
sec, la scuola del chiostro di
C. fu il centro più vivo degli
studi filosofici. Essa fece capo a Bernardo di
C. (m. 1124-1130),
presentato da Giovanni di Salisbury come "la fonte più generosa delle
lettere di quel tempo" e come "il più prefetto platonico del secolo".
Egli fu professore di letteratura classica, s'occupò di questioni
grammaticali, con intenti filosofici, e professò il Platonismo, piuttosto
composito, di ispirazione agostiniana. Tra i suoi discepoli, si distinse
Gilberto Poretano (1076-1154) che, partendo dalle
Categorie di
Aristotele, ne accentuò il motivo platonico, passando dagli esseri reali
alle essenze intellegibili, attribuendo realtà a ciascuna di esse. Con un
folto gruppo di discepoli, tra cui Raoul Ardente, Giovanni Beleth, Nicola
d'Amiens, egli accentuò la tendenza a spiegare tutto mediante una serie
di forme determinanti. Un altro illustre rappresentante della scuola di
C. fu Teodorico di
C. (m. 1155), che s'occupò
particolarmente dei problemi cosmologici, nel tentativo di conciliare la
narrazione della
Genesi con la fisica e la metafisica. Suo discepolo fu
Clarembaldo d'Arras, autore di un commento al
De Trinitate di Boezio, in
cui l'attenzione del pensatore è volta soprattutto al problema del
rapporto tra Dio, il mondo e l'uomo, con frequenti richiami ai temi sostanziali
dell'aristotelismo e del platonismo. Alla scuola di
C. che, nel suo
insieme, operò per lo sviluppo della cultura profana, in particolare per
lo studio dei problemi filosofici della natura, appartenne inoltre Guglielmo di
Conches (1080-1145) che cercò di mediare in cosmologia, Platone con
Agostino, seguendo, nell'etica, Seneca e Cicerone. Ma l'esponente di maggior
rilievo dell'umanesimo di
C. fu Giovanni Salisbury, sostenitore di una
cultura che si richiamava soprattutto a Cicerone.