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Chang Chih-tung.

Uomo politico e letterato cinese. Dotato di vivo ingegno e di notevoli capacità, acquistò presto una posizione di spicco tra gli alti funzionari cinesi. Fu soprattutto per le sue aspre critiche che venne denunciato il trattato di Lividija, stipulato con la Russia nell'ottobre del 1879, riuscendo ad ottenere condizioni più favorevoli col nuovo trattato di Pietroburgo (1881). Nominato viceré delle provincie associate dell'Hu-nan e dello Hu-pei, si fece propugnatore di una politica moderatamente innovativa e fu tra i più autorevoli rappresentanti del gruppo dei funzionari "liberali". Fu l'ideatore e patrocinatore del più grande progetto ferroviario cinese: la linea che doveva collegare il S con la capitale e che sarebbe poi divenuta la ferrovia Pechino-Hankov-Canton, i cui lavori furono iniziati nel 1898. Quell'anno scrisse un libro, L'unica speranza della Cina, in cui sosteneva che la vittoria del Giappone sulla Cina era dovuta al suo processo di occidentalizzazione, facendo presente la necessità che la Cina si avviasse sulla stessa strada. Egli continuò a sostenere le riforme con altri scritti, ma si astenne da ogni appoggio politico attivo, messo in guardia dalla destituzione di uomini quali Weng F'ung-ho e dalla consapevolezza della potenza del partito reazionario facente capo all'imperatrice vedova Tzu-hsi che non tardò a porre fine all'opera di rinnovamento iniziata con l'adesione del giovane imperatore Kuang-hsiü. Scoppiata la rivolta xenofoba detta dei Boxers, insieme con altri funzionari del S di tendenze liberali prese una decisione di vitale importanza per i successivi sviluppi del conflitto. Ricevuto il 21 giugno 1900 l'editto con cui la Cina dichiarava guerra alle potenze straniere, concordò telegraficamente coi colleghi di non divulgare la dichiarazione di guerra e di mantenersi neutrale impegnandosi poi a proteggere i residenti stranieri, a stroncare le infiltrazioni dei Boxers, e a mantenere i rapporti commerciali con le potenze straniere operanti sul territorio sottoposto alla sua giurisdizione. Questa decisione consentì di salvare la maggior parte del territorio cinese dalle disastrose conseguenze della rivolta xenofoba e dall'intervento armato delle potenze occidentali che imposero alla Cina una pace umiliante. Segretario di Stato nel 1907, cercò di operare riforme tendenti a creare una monarchia costituzionale, in grado di attuare un profondo rinnovamento del paese (Nan-pi, Ho-pei 1837-1909).