Autore latino del II sec. a.C., di origine gallica. Condotto
schiavo a Roma fu poi liberato da un certo Cecilio di cui prese il nome. Le sue
opere incontrarono gran favore dopo la morte di Plauto (184 a.C.), anche per
l'appoggio del capocomico Ambivio Turpione. Probabilmente le sue
Commedie
erano tutte palliate, cioè adattamenti da opere della Commedia Nuova
greca. Il critico Volcacio Sedigito gli assegnava il primo posto fra gli
scrittori di palliate, ma Cicerone lo ritenne cattivo scrittore.