Poeta italiano. Viaggiò in Francia, Germania, Russia,
satireggiando le corti col suo estro fertile, giocoso e spesso lascivo,
nonostante la veste e la carica di abate che portava. Diede sviluppo al
melodramma buffo. Morto Metastasio, fu nominato poeta cesareo alla corte di
Vienna; passò anche alcuni anni in Russia, alla corte di Caterina II.
Scrisse, tra l'altro, due poemi satirici:
Gli animali parlanti in cui
svolge la materia esopiana, diluita in ventisei canti, atti a colpire i fatti e
gli avvenimenti politici europei tra la Rivoluzione Francese e Napoleone;
Il
poeta tartaro in cui rivolge la sua satira alla corte di Russia;
Le
novelle galanti. Rime (Acquapendente 1724 - Parigi 1803).