Commedia in cinque atti di Ludovico Ariosto (1474-1533),
scritta e rifatta tra il 1508 e il 1529. Erifilo, per riscattare la schiava
Eulalia di cui è innamorato, cede al lenone Lucrano una cassa di filati
d'oro che il padre, ora assente, aveva preso in consegna. Il ritorno del vecchio
Crisobolo completa le cose. L'inganno viene scoperto e la cassa recuperata.
Tuttavia le astuzie di due servi convincono Crisobolo a sborsare il denaro
necessario al riscatto di Eulalia e di un'altra schiava, amata da un amico di
Erifilo. La commedia, pur avendo un intreccio originale, è piena
d'ingredienti del teatro plautino e terenziano. Essa è una meccanica
ricostruzione dove ogni particolare, persino i nomi dei personaggi, è
curato a freddo, senza spontaneità comica e senza respiro
poetico.