Umanista spagnolo. Viaggiò in Italia. A Napoli fu
amico di insigni poeti spagnoli, a Cartagena di Luis Carillo y Sotomayor, di cui
avversò il cultismo. A Cartagena scrisse il
Discurso de la ciudad de
Cartagena (1598), elogiando i poeti di questa città. Si conservano i
Discursos històricos de la muy noble y muy leal ciudad de Murcia
(1621), che compilò come cronista. Come poeta ottenne l'elogio dell'amico
Lope de Vega nel
Laurel de Apolo. Nelle
Table poéticas
(1604) si attenne particolarmente all'
Arte poetica del Minturno e al
commento di Francesco Robertelli. Nelle
Lettere filologiche lasciò
una specie di enciclopedia; importanti i giudizi storici ed estetici. Scrisse
epigrammi latini imitando Marziale, tradusse l'
Arte poetica di Orazio e
redasse in latino un trattato su di essa (Fortuna 1564 - Murcia
1642).