Prodotto che differisce dalla carta soltanto per il peso e
lo spessore. Infatti si è convenuto di chiamare
c. ogni carta che
superi lo spessore di 1/3 di mm e il peso di 20 g per dmq. Si distingue il
c.
ordinario (a pasta grossolana per lo più giallo, grigio, marrone) e
il
c. fino (molto uniforme, resistente, bianco o colorato, a superficie
lucida); il primo tipo si prepara come la carta facendo uno strato di pasta
molto più grosso (
c. di massa), oppure sovrapponendo vari strati
di pasta l'uno sull'altro e rendendoli coerenti per pressione (
c.
compresso). Il secondo tipo si ottiene invece incollando uno sull'altro i
vari fogli di carta. Varietà commerciali sono: il
c. cuoio, di
colore simile al cuoio molto pressato e compatto, non incollato, qualche volta
tinto in pasta, a superfici lucide per cilindratura; il
c. Bristol,
appartenente alla categoria dei fini, fatto con carte veline incollate tra loro
e caricato con caolino, gesso, ecc.;
c. avorio fortemente cilindrato e
patinato;
c. fibra o
pergamena o
impermeabile, preparato
con carte pergamenate o con paste trattate chimicamente con cloruro di zinco,
ecc. ║ Nelle arti figurative, disegno definitivo eseguito generalmente in
grandi dimensioni su carta spessa, per essere riprodotto su muro (affresco),
tessuto (ricamo o arazzo), vetro (vetrata).