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Carlo III di Borbone.

Re di Spagna. Figlio di Filippo V, re di Spagna, e di Elisabetta Farnese. Duca di Parma e Piacenza nel 1731, si era stabilito in Toscana, della quale si intitolò "gran principe ereditario", attendendone la successione. Ma, apertasi la guerra di successione in Polonia, sua madre Elisabetta inviò un esercito spagnolo alla conquista delle Due Sicilie, ordinando al figlio di assumere il comando nominale come generalissimo. Penetrato nel Regno, poté impadronirsene senza difficoltà: il 10 maggio 1734 entrò trionfalmente a Napoli. Il 3 luglio, a Palermo, si incoronò re di Sicilia. Partecipò alla guerra di successione austriaca, mandando un esercito in Lombardia in aiuto dei Franco-Spagnoli. Ma una squadra inglese, apparsa davanti a Napoli il 19 agosto 1742, minacciando di bombardare la città, forzò il governo a richiamare le truppe. Quell'onta fu lavata due anni dopo, quando C. sconfisse l'esercito austriaco che marciava alla riconquista delle Due Sicilie (battaglia di Velletri, 1744). Questa battaglia valse non solamente a eliminare all'esterno il pericolo austriaco, ma anche a indebolire all'interno del Regno le speranze e le trame di quanti ancora erano legati alla casa d'Austria. Due anni più tardi, la morte di Filippo V rese C. un possibile aspirante al Regno di Spagna. Col trattato di Aquisgrana, firmato nel 1752, si stabilì che quando C. fosse succeduto in Spagna al fratellastro Ferdinando VI, privo di prole, il Regno delle Due Sicilie avrebbe dovuto passare a Filippo, il suo primo maschio, allora duca di Parma e di Piacenza, e questi ultimi due ducati, rispettivamente, all'Austria e alla Casa sabauda. Così, veniva tolto alla discendenza di C. il retaggio delle Due Sicilie. Tutta la sua politica successiva mirò principalmente a eludere quell'accordo internazionale. Al raggiungimento di tale fine concorsero le nuove combinazioni politiche, determinate dal dilagare in Europa del conflitto marittimo tra Spagna e Inghilterra; per cui, nel febbraio 1759, C. vide completamente appagato il suo ultimo desiderio. Demente il re di Spagna, attendendone la fine da un momento all'altro, C. provvide a evitare ogni scossa al suo futuro regno, costituendo da Napoli un governo provvisorio con a capo Elisabetta Farnese. Quando Ferdinando VI morì (1759), il re prese il nome di Carlo III, rinunziò alle Due Sicilie in favore di Ferdinando IV, suo terzogenito, e la mattina seguente salpò verso i suoi domini. Nel primo anno del suo regno in Spagna morì sua moglie, Maria Amalia (1760). In politica interna C. pose subito mano ad alleviare i tributi e ad assicurare la tranquillità pubblica. Coadiuvato da ottimi ministri ed economisti, iniziò o proseguì riforme tanto in campo civile e politico, che in quello amministrativo. Al suo regno si devono ascrivere sia il notevole abbellimento della capitale, Madrid, sia la cacciata dei Gesuiti nel 1767. In politica estera mutò rotta rispetto alla neutralità tenuta da lui a Napoli e dal fratello in Spagna. Nel 1761, sul terminare della guerra dei Sette anni, stipulò con la Francia il "Patto di famiglia". Fu un atto poco fortunato, perché la pace di Parigi tolse alla Spagna la Florida. A Napoli, intanto, la regina Maria Carolina, non tollerando più la tutela spagnola, apriva un dissidio fra le due corti e fra i due re, padre e figlio, che costituì la maggiore amarezza di C. nei suoi ultimi anni. Egli si offrì poi come mediatore tra la Francia e l'Inghilterra, ritornate in lotta per la ribellione delle colonie americane. Non ascoltato, dichiarò anch'egli guerra all'Inghilterra, sperando nel riacquisto di Gibilterra e della Florida, ma la pace di Versailles (1783), pur restituendogli Minorca e la Florida, non gli concesse l'importantissima roccaforte. Il lungimirante primo ministro Aranda propose allora al re di conservare per sé Cuba, Portorico e una posizione nell'America del Sud, e di dividere il resto delle Indie in tre grandi regni per i suoi infanti, soggetti a lui come a un imperatore e obbligati al tributo di prodotti naturali verso la madre patria. Ma il progetto non andò mai in porto. C. strinse poi un patto di amicizia e commercio con la Turchia. Un doppio matrimonio col Portogallo riavvicinò alla Spagna quel Regno limitrofo (1785) (Madrid 1716-1788).