Re di Romania. Figlio di re Ferdinando I e della regina
Maria di Sassonia, nel 1921 sposò la principessa Elena di Grecia.
C. fu deciso avversario dell'enorme influenza esercitata nel Paese da
Bratianu e dal Partito liberale. Nel 1925 il dissidio tra
C. e Bratianu
divenne acutissimo, e
C. rinunciò formalmente al trono (anche per
non troncare la sua relazione con Magda Lupescu). L'Assemblea nazionale accolse
la rinuncia di
C., che si stabilì all'estero, proclamò
erede al trono il primogenito di lui, Michele, e nominò un Consiglio di
reggenza. Le circostanze nelle quali l'Atto di rinuncia fu fatto lasciarono
supporre pressioni di forze politiche avverse. Morto Ferdinando (1927) e morto
anche Ion Bratianu,
C. stipulò un tacito accordo con il Partito
zaranista, cioè dei contadini, e il 7 giugno del 1930 rientrò a
Bucarest. Il giorno dopo, l'Assemblea nazionale, su proposta del Consiglio dei
ministri, proclamò
C. re di Romania. Il suo Regno fu piuttosto
agitato, anche per la condotta politica non sempre ineccepibile dello stesso
sovrano. Dopo non aver fatto nulla per fermare i sanguinosi disordini scatenati
dalla "guardia di ferro" ed essersi barcamenato tra i vari partiti, occupati in
una durissima lotta, nel 1938
C. di fatto impose la dittatura,
promulgando una nuova Costituzione autoritaria. La sua reputazione si
rovinò definitivamente con la cessione, dopo l'inizio della seconda
guerra mondiale, di territori rumeni all'URSS, all'Ungheria e alla Bulgaria. Un
partito formato da ufficiali e da scontenti prese il governo e lo costrinse ad
abdicare (1940). Visse gli ultimi anni della sua vita in esilio, in compagnia di
Magda Lupescu (Sinaia 1893 - Estoril, Portogallo 1953).