Avvocato e uomo politico greco. Ministro dei Lavori pubblici
dopo la seconda guerra mondiale, si dimostrò un coraggioso uomo d'azione.
Nel 1955 divenne primo ministro, succedendo al maresciallo Papagos. Si dimise il
9 dicembre 1963, lasciando la Grecia per recarsi in volontario esilio, a causa
delle accuse di brogli elettorali che sarebbero avvenuti nel 1961 e che
sarebbero stati attribuiti al suo partito, l'Unione Nazionale Radicale dei
Conservatori (che a quelle elezioni raccolse la maggioranza assoluta dei voti),
e dell'uccisione, avvenuta in circostanze non chiare, di Lambrakis, deputato
dell'EDA (alleanza delle sinistre). Il 24 luglio 1974, in seguito alla caduta
dei "colonnelli".
C. venne richiamato in patria dove fu nuovamente
nominato primo ministro. Nel 1980 venne nominato presidente, carica che
ricoprì fino al 1985 e di nuovo dal 1990 al 1995. Tra i suoi meriti, nel
difficile passaggio dalla dittatura a una vera democrazia, ricordiamo la rapida
demolizione dei campi di concentramento, della censura e delle altre leggi
speciali militari (Atene 1908-1998).