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Campana.

Mus. - Strumento idiofono di bronzo o altro, a forma di vaso capovolto che vibra, emettendo suoni, se colpito da un battaglio di ferro sospeso internamente, oppure da un martello collocato all'esterno e azionato meccanicamente. La lega generalmente usata per la fusione delle c. è formata da circa il 75-80% di rame, più stagno, piombo e zinco; è dalla qualità della lega che dipende la qualità del suono emesso, assai ricco di battimenti e di armonici. La c. è, di solito, tenuta sospesa nel vano di un campanile da due perni superiori attorno ai quali può dondolare in seguito a un impulso (corde o altro); dondolando, le sue pareti interne ricevono la percossa del battaglio che provoca un suono intenso e udibile a grande distanza. È usata nel culto o per scopi civili. Le grandi c. (quella "dei caduti" a Rovereto, per esempio) sono state costruite soltanto di recente, in seguito ai perfezionamenti apportati alla tecnica di fonderia; ma le piccole c. erano già usate in tempi assai remoti. Campanelli furono adoperati dai Greci per scopi militari e i Romani ne fecero uso sia per adornare i carri trionfali sia per segnare le ore; anche i pastori anticamente li appendevano al collo degli animali domestici per poterne seguire le tracce. C. più grosse si diffusero nella Chiesa cristiana fin dal IV e V sec. d.C. - l'uso religioso delle c. sarebbe stato istituito da San Paolino di Nola - e dopo il VI sec., al tempo di Gregorio di Tours. Pare che il nome derivi da Campania, la regione dove sarebbero apparse per prime le c. (ad esempio, la cattedrale con campanile di Cimitile). Fino all'ottavo secolo, quando si apprese la tecnica della fusione, le c. venivano fabbricate ripiegando e inchiodando una semplice lastra di ferro: esemplari fatti con questo metallo esistono infatti a San Gallo (Svizzera) e a Colonia (Germania). Ma le prime, vere, grandi c. risalgono al 1325. Oggi la più grande c. esistente è quella di Mosca (lo zar kolokol) fabbricata nel 1734 e pesante 1.981 q. Imponenti sono anche la c. del duomo di Milano (150 q) e quella di San Pietro in Roma (140 q). Anche i popoli asiatici fecero nell'antichità un grande uso di c. I Cinesi ebbero anche uno strumento formato da lastre di pietra che funzionava come un carillon di c. (il king) o formato da lamine di bronzo (lo yun). ║ Carillon di c.: serie di c. accordate cromaticamente con le quali possono venir eseguite melodie o accordi, mediante un apposito congegno a tastiera o altro sistema. Ne furono maestri i famosi fonditori di Anversa: molti carillons da loro prodotti si trovano nelle Fiandre, in Inghilterra e nella Francia settentrionale: alcuni esemplari sono ancora in uso in America. ║ C. tubolari: sono quelle usate in orchestra. Sono dei tubi di metallo di varia lunghezza sospesi a un apposito cavalletto; vengono percossi con una piccola mazza di legno. Molti compositori hanno fatto uso di questo strumento a percussione: ad esempio, Mussorgskij nel Boris Godunov, Berlioz nella Sinfonia fantastica, Stravinskij ne Les noces e Mahler nella Sinfonia n. 2. ║ C. a martello: gioco con i dadi nel quale vengono distribuite fra i giocatori delle figure, fra cui una rappresentante una c.; altre raffigurano il martello, la dogana, la farina, ecc. Il possesso delle figure è legato all'acquisizione di diritti che possono portare alla vittoria. • Mar. - C. di bordo: in nave svolgeva la medesima funzione della campanella dei conventi e serviva per segnalare gli ordini interni di servizio e soprattutto le situazioni di pericolo. ║ C. subacquea o c. d'immersione: specie di botte metallica, ideata da Francis Bacon nel 1620, che veniva immersa in acqua con a bordo dei lavoratori, che potevano prestare la loro opera respirando l'aria immagazzinata nella parte superiore della c. stessa. A questo primo modello ne seguirono altri via via più perfezionati. In seguito è stata sostituita dallo scafandro da palombaro, dalle "torrette subacquee" e, più recentemente, dalle "batisfere" e dai "batiscafi". • Aer. - Evoluzione acrobatica che consiste in una larga cabrata in candela seguita da una rotazione intorno all'asse di beccheggio e quindi da un'affondata ventrale senza cadere in vite. • Fis. - C. pneumatica: apparecchio usato per verificare svariati fenomeni che hanno luogo nel vuoto o in gas a pressione molto ridotta. È formata da un piatto sul quale è sistemato un recipiente di vetro all'interno del quale viene praticato il vuoto mediante una macchina pneumatica.