Zool. - Genere di mammiferi della sottofamiglia dei caprini,
famiglia dei Bovidi, sottordine dei ruminanti, ordine degli artiodattili. La
Rupicapra rupicapra è una specie diffusa in Europa e in Asia
Minore: vive nelle Alpi italiane. Lungo dai 100 ai 130 cm; alto al garrese 70-80
cm, il
c. è provvisto di corna nere che si innalzano quasi
verticalmente assumendo la forma di un uncino rivolto all'indietro (lunghe 22-26
cm). D'estate il mantello è rossiccio nella parte superiore, giallo
biancastro in quella inferiore e marrone scuro sulle zampe. D'inverno è
superiormente nero-marrone, lucido, bianco inferiormente. Il muso è privo
di "barba" ma ha sul collo una lunga criniera dorsale (barbetta). I
c.
formano branchi di 20 o 30 esemplari tra i quali si contano una decina di
femmine con i loro piccoli; chi guida il branco è sempre una femmina
anziana. A differenza di altri animali che vivono in montagna, i
c. non
costituiscono, nei luoghi di sosta, vere e proprie postazioni di guardia: tutti
i membri del gruppo provvedono alla sicurezza del branco in egual misura. Solo
di tanto in tanto qualche maschio si inerpica sulle rocce per meglio osservare
se, intorno, tutto sia tranquillo. Di norma i
c. pascolano spingendosi
fino al limite delle nevi e fino alla zona cespugliosa, in basso, dove termina
il bosco. Quando si sente minacciato da un pericolo, il
c. emette un
caratteristico fischio che mette in allarme il branco. Il
c. può
saltare burroni larghi fino a 12 m e, verso l'alto, può spiccare salti
fino a raggiungere l'elevazione di 3 o 4 m. La sua abilità a inerpicarsi
sulle rocce è favorita dalla conformazione delle unghie anteriori, capaci
di afferrarsi a ogni asperità della roccia. Dalla metà di ottobre
alla metà di dicembre i maschi, ormai vecchi, che avevano abbandonato il
branco, vi si aggregano nuovamente. I
c. sono dotati di speciali
ghiandole che secernono una sostanza che odora di muschio ed è
avvertibile a 50 m di distanza. Tale odore serve da elemento di richiamo e per
segnare il limite del "territorio di proprietà". Cavallereschi sono i
duelli fra maschi: rumorosissimi ma incruenti. Il
c., in Italia, è
animale protetto dalla legge, ma il numero di questi animali si è ridotto
notevolmente: nel Parco Nazionale d'Abruzzo ne rimangono soltanto 250 esemplari
circa.