Scuola filosofica neoplatonica fiorita in Inghilterra nella
seconda metà del XVII sec. Costituitasi dichiaratamente in
contrapposizione al meccanicismo di Hobbes, si ricollegava al neoplatonismo
italiano, avendo come suoi massimi rappresentanti R. Cudworth, H. Moore, B.
Whichcote. Sosteneva una metafisica spiritualistica e l'esistenza di sicure
"anticipazioni dell'anima" o "idee fondamentali innate", indipendenti
dall'esperienza. Da un lato, i suoi rappresentanti si ricollegavano al
razionalismo di Cartesio la cui influenza in Inghilterra si era allargata in
seguito ai rapporti che il filosofo francese aveva intrattenuto con Henry Moore,
dall'altro lato essa presentava caratteristiche spiccatamente etiche e
religiose. Herbert of Cherbury (1583-1648) può considerarsi il precursore
del gruppo dei neoplatonici di Cambridge, più propriamente fondato da
Ralph Cudworth (1617-88). A differenza di altri pensatori del XVII sec., che
tendevano a stabilire una netta separazione tra teologia e filosofia, i
rappresentanti della scuola tendevano a conciliarle, cercando di dare
un'impostazione razionale ai problemi teologici e, ponendo inoltre l'accento sui
punti d'accordo tra le varie confessioni cristiane, piuttosto che sulle
divergenze. Le loro ricerche posero le basi per il successivo sviluppo del
razionalismo in Inghilterra, per quanto nei loro scritti metafisici fossero
enunciate teorie oscure come quella della "natura spirituale dello spazio" di
Cudworth, teorie che non avrebbero avuto l'influenza che di fatto esercitarono
nel corso del secolo successivo, se non fossero state enunciate più
chiaramente da A. Shaftesbury, allievo di Locke.