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Calzabigi, Ranieri de'.

Poeta, letterato e librettista italiano. Studiò a Pisa e fece parte dell'Arcadia con il nome di Liburno Drepanio. Impiegatosi in un ministero di Napoli, si dedicò all'attività librettistica. Ospite prima a Parigi, dove strinse amicizia con Casanova, poi a Vienna dove ricoprì cariche diplomatiche ufficiali, conobbe a corte C.W. Gluck per il quale scrisse i suoi più importanti libretti. Travolto da uno scandalo, fu obbligato da Maria Teresa a lasciare la capitale asburgica. Dopo un decennale ritorno a Pisa nel 1775, si trasferì definitivamente a Napoli nel 1785. Nella città partenopea partecipò attivamente alla vita culturale di allora, entrando in contatto con personalità celebri come il De Gamerra. Il rinnovamento attuato da C. nella librettistica seria italiana risente molto dell'opera francese da cui mutua la maggiore fluidità di rapporto tra il recitativo e l'aria, in contrapposizione al dramma metastasiano. Una trasformazione investe anche il linguaggio dei testi che con C. si orientano verso una lirizzazione del recitativo (abbondanza delle forme esclamative) e una drammatizzazione dell'aria (spesso impostata sul discorso diretto). L'opera di C. si articola nei tre libretti scritti per Gluck Orfeo e Euridice (1762), Alceste (1769), Paride ed Elena (1769); in alcune opere teoriche tra cui la più importante è Dissertazione su le Poesie drammatiche del signor abate P. Metastasio (1755), cui si affianca La Lulliade, poema eroicomico in ottave, ricco di annotazioni estetiche sulla "querelle des buffons", rimasto inedito per circa due secoli (Livorno 1714 - Napoli 1795).